John Carney concorda con me sul fatto che supportare i nostri anziani non costituisce un problema di “sostenibilità”, ma sottolinea la mia incapacità di vedere il “reale” fardello – gli indici di dipendenza e tutto il resto. In realtà, ne scrivo sin dai primi anni 1990. È il fardello “reale” l’unica cosa che conta.
Ecco qui una breve lista di cose facilmente accessibili che ho scritto su www.levy.org:
- Public Policy Brief No. 98 | Febbraio 2009 The Case Against Intergenerational Accounting: The Accounting Campaign Against Social Security and Medicare
- Working Paper No. 468 | Agosto 2006 Global Demographic Trends and Provisioning for the Future
- Policy Note 2006/5 | Luglio 2006 The Burden of Aging
- Policy Note 2005/6 | Settembre 2005 Social Security’s 70th Anniversary
- Policy Note 2001/6 | Giugno 2001 Killing Social Security Softly with Faux Kindness
- Policy Note 1999/8 | Agosto 1999 More Pain, No Gain
- Public Policy Brief No. 55 | Agosto 1999 Does Social Security Need Saving?
Questo è solo un piccolo esempio; le cose che è meglio leggere per prime sono probabilmente l’ultima dell’elenco (PPB 55) e il WP 468, quindi la PN 2006/5.
Ora, certamente penso che – anche se la sua affermazione che erogare sussidi alle bisnonne provochi in qualche modo problemi di fertilità alle giovani donne sia un po’ stiracchiata – in essa c’è un minimo di verità. La ricerca mostra che il miglior metodo di controllo delle nascite è migliorare la condizione delle donne. Se le donne sono liberate dalle fatiche dell’asservimento si prendono, per così dire, due piccioni con una fava. Le donne scelgono di avere meno figli (meglio per l’ambiente e la sostenibilità di lungo periodo delle specie – anche se sospetto che Carney ed altri Austriaci Austeri non accettino i risultati scientifici) e possono godere di una maggiore parità con gli uomini.
La previdenza sociale potrebbe avere un qualche impatto, così come tutti gli altri programmi pubblici progressisti che accrescono la sicurezza delle donne in modo che non si sentano così dipendenti da rozzi mariti che vogliono solo picchiarle e tenerle a piedi nudi in cucina. Quindi sì, c’è una debole connessione. Come ho detto, l'”interesse pubblico” è intrinsecamente progressista.
Il Governo ha ruolo importante nel promuovere la parità di genere. E anche l’ambiente ne beneficia. Li considero entrambi ruoli importanti che il Governo deve ricoprire.
Carney ed io concordiamo al 100% sulla conclusione della MMT per cui possiamo sempre “permetterci” le nonne da un punto di vista finanziario. Io credo però che vi sia un po’ di disaccordo sulle tasse e sulla spesa per la previdenza sociale. Effettuiamo il pagamento dei sussidi tramite i clic su una tastiera. Lo scopo è quello di destinare risorse alla nonna – accreditiamo il suo conto in banca così che possa fare la spesa in un negozio anziché tuffarsi in una discarica.
Ora, perché tassiamo i lavoratori con tasse sulle [loro] retribuzioni? Non per pagare i sussidi (credo che su questo Carney sia d’accordo). Piuttosto, è per evitare che i lavoratori attuali acquistino tutta la produzione, entrando in competizione con l’esiguo assegno del sussidio della nonna per [accaparrarsi] beni e servizi “scarsi”. Cosa che provocherebbe ovviamente inflazione, una volta esaurita la capacità [del sistema] produttivo.
(Su questo punto voglio essere chiaro: mi sono sempre opposto a tassare le retribuzioni perché si tratta di un metodo mal congegnato per raggiungere l’obiettivo di assicurare che la domanda non ecceda la capacità produttiva. Meglio sarebbe avere un sistema di tassazione progressiva che colpisca tutti. E John, probabilmente, concorderebbe con Warren Mosler e me nel dire che tassare le retribuzioni riduce in modo inappropriato l’incentivo a lavorare – il che è esattamente l’opposto di quanto abbiamo bisogno, se il problema è la produzione insufficiente!)
La preoccupazione, quindi, riguarda le risorse reali. La questione riguarda la capacità produttiva necessaria a soddisfare i lavoratori, i loro figli e le altre persone che dipendono da loro, e tutte le nonne e i nonni e le persone con disabilità che incassano [l’assegno del]la previdenza sociale. Oggi, chiaramente, non c’è alcun problema; e non c’è stato alcun problema nel periodo postbellico (durante la seconda Guerra Mondiale la questione era diversa, visto che avevamo bisogno di destinare metà della produzione totale allo sforzo bellico).
Abbiamo sempre operato ben al di sotto della capacità produttiva (la capacità statunitense sommata alle importazioni nette che dall’estero ci vogliono vendere). In realtà, la nostra economia avrebbe dato risultati decisamente migliori se avessimo pagato di più tutte le nonne – in modo da aumentare la domanda aggregata, incrementare l’occupazione e consentire agli imprenditori di produrre e vendere di più, così che potessero ottenere maggiori profitti, incoraggiando ancor più l’investimento e la creazione di [nuova] capacità produttiva.
Carney ed altri nemici della previdenza sociale sostengono sempre che il problema è in qualche remoto futuro – non oggi – quando gli indici di dipendenza aumenteranno, quando il rapporto tra numero di lavoratori e nonne sarà inferiore. Dicono che il “fatto” è che il fardello si appesantirà troppo.
Ok, NEP ha due risposte.
1: Carney ha capito male i fatti, come abbiamo dimostrato in molte pubblicazioni. Qui i problemi importanti sono due. Primo, l’indice di dipendenza complessivo (vecchi più giovani) ha raggiunto il picco intorno al 1965 e quel livello non si raggiungerà mai più (presumibilmente). Ricordiamo che, all’epoca, i lavoratori dovevano sostenere in media 3,7 bambini [ciascuno] – quindi c’erano meno nonne ma più Biff e Buffy’s [1]. Il genere di supporto di cui necessitavano era differente (e si, il sostegno alla nonna potrebbe essere “socializzato” [2] di più rispetto a quello ai bambini – ma anche questo è opinabile e si tratta di una considerazione politica, non economica). Ma anche i bambini sono un “fardello” (credetemi, ne ho qualcuno. Ci sono momenti in cui li scambierei con un po’ di nonne). Secondo, in tutte le proiezioni (persino in quelle pessimistiche) gli standard di vita reali dei lavoratori continueranno a migliorare anche nel caso in cui i lavoratori siano chiamati a supportare più vecchiacci. In termini reali, se la passeranno meglio dei lavoratori di oggi.
(Tra l’altro, si presume sempre che i nonni e le nonne non facciano nulla per contribuire alla produzione. Falso. Anche se non lavorano in cambio di un compenso, danno una mano. In realtà, la maggior parte dell’attività di cura delle persone molto anziane avviene ad opera di donne al di sopra dei 65 anni – e la maggior parte di essa non è retribuita. L’idea che gli anziani non siano altro che un fardello è falsa. Io la supererei e li retribuirei per un po’ del lavoro che fanno. Qualcuno ha detto Job Guarantee?)
2: Ma, più importante: qual è l’alternativa? “2022: i sopravvissuti” [3]? Sosteneteli o mangiateli, questo è il dubbio amletico. Anche se eliminassimo completamente la previdenza sociale, il fardello reale rimarrebbe.
E, in realtà, è più probabile che le cose peggiorerebbero. Ecco perché. I lavoratori di ogni generazione avranno bisogno di risparmiare di più (per evitare di essere trasformati in cibo in scatola, o ridotti a tuffarsi nelle discariche, o di vivere con figli sgarbati e risentiti per il fatto di essere intrappolati a sostenere genitori che vivono troppo a lungo) per tutto il corso della loro vita. Quindi il consumo consentito dal livello dei salari non permetterà alle imprese di rientrare dei costi [di produzione sostenuti], [questo] in modo cronico. Le vendite saranno sempre scarse a causa del “fondo d’ammortamento” del risparmio dei lavoratori. La spinta ad investire e ad innovare sarebbe molto più bassa. E ALLORA IL RISPARMIO SARÀ INFERIORE (l’investimento crea il risparmio, sapete. Provare a risparmiare di più non significa che otterrete effettivamente più risparmi – [è] il paradosso della parsimonia. Quindi, a meno che il deficit di bilancio [pubblico] o il surplus commerciale non crescano abbastanza da compensare il vuoto creato da un livello di investimento inferiore, finiremo con meno risparmio con cui prenderci cura degli anziani spazzati via dalla rete di sicurezza della previdenza sociale)!
E sappiamo per esperienza (pensate agli anni ’30 del 1900, prima [dell’istituzione] della previdenza sociale) che i lavoratori non risparmiavano mai abbastanza (i sondaggi dell’epoca mostravano che un’enorme porzione degli anziani non aveva mezzi di sussistenza evidenti) – quindi molti, dopo il pensionamento, saranno ridotti a vivere ai margini della società sostenuti da elemosine e in lotta con i cani per gli scarti di cibo.
So che alcuni Austriaci Austeri, in realtà, apprezzano un futuro tanto distopico. Amano il film Interceptor, o Mad Max. È semplicemente quel tipo di società di libero mercato che stanno cercando di creare.
Ma il problema è che si può realizzare solo in modo non democratico. Mentre Carney ed altri dispongono sul tavolo le loro proposte, in modo da farci vedere quale tipo di Governo desiderano, la reazione della maggior parte delle persone è di assoluto orrore.
Note del Traduttore
1.^ Biff e Buffy’s sono catene di fast food
2.^ Gestito dal settore pubblico
3.^ 2022: i sopravvissuti è un film di fantascienza ambientato su una Terra devastata dall’inquinamento e dalla sovrappopolazione, fonte: Wikipedia.org
Originale pubblicato il 7 marzo 2012
Traduzione a cura di Andrea Sorrentino, Supervisione di Maria Consiglia Di Fonzo