Il mio post della settimana scorsa sulla MMT per gli Austriaci ha scatenato un po’ di turbinio di commenti qui e nel web, aiutato e agevolato dai commenti sull’evento MMT in Italia [1]. Numerosi follower di NEP ci hanno chiesto di rispondere ad alcune delle critiche rivolte alla MMT. Io penso che sia richiesta una riposta esauriente, qualcosa che pubblicheremo sia su NEP sia sul MMP sotto forma di blog. Sto ignorando i vari commenti austriaci su Naked Capitalism — visto che ci ha già pensato il mio collega Bill Black. Tra l’altro, la maggior parte dei commenti non è così significativa da necessitare di una risposta — dati i limiti imposti al commento sui blog, non c’è molto a cui rispondere persino nei post delle persone “ragionevoli”.
Risponderò invece (principalmente) ad una serie di commenti scritti dal reporter John Carney. Voglio essere chiaro, su questo punto. Non è perché Carney abbia sostenuto le affermazioni più oltraggiose, anzi è esattamente il contrario: ha avuto le reazioni più ponderate. E Carney capisce la MMT; infatti accetta gran parte dell’esposizione. Inoltre, poiché Carney è un reporter, non è solito fare affermazioni non documentate. I reporter sanno come “verificare i fatti” e sono tenuti a rispettare standard ben più elevati rispetto ai blogger, che nascondono i propri nomi e sono pertanto liberi di fare qualunque affermazione stravagante desiderino fare. Presumo che Carney, quando scrive articoli per la CNBC, rispetti standard più elevati rispetto a quando scrive sul proprio blog alla CNBC. Ciò nonostante, in quanto reporter la sua reputazione e la sua credibilità sarebbero seriamente danneggiate se facesse affermazioni non comprovate — presumo dunque che abbia verificato le sue affermazioni.
Mi affiderò ai commenti che ha “pubblicato” (ossia postato su siti internet, principalmente il suo) e ad un paio di tweet (qualunque cosa sia [un tweet]).
I temi principali sono tre. Primo, una reinterpretazione di ciò che chiamiamo saldi settoriali, con una riformulazione e [annessa] pretesa di correzione all’approccio MMT. Secondo, la pretesa che la MMT non tenga conto della corruzione dello Stato. E, infine, la sua critica principale riguarda il ruolo dello Stato — cosa dovrebbe fare lo Stato. C’è qualcosa che si avvicina ad una pretesa generalizzata secondo cui lo Stato può solo imporre costi economici — il suo contributo positivo è quasi nullo. Egli sembra pertanto rifiutare per intero la mia premessa secondo cui, anche se possiamo essere d’accordo sulla MMT in quanto [teoria] descrittiva, le persone ragionevoli possono non concordare sull'[idea di] “interesse pubblico” — cosa lo Stato dovrebbe fare.
Secondo Carney non esiste alcun interesse pubblico, e pertanto [non esiste] alcun ruolo positivo che lo Stato possa giocare. Le persone ragionevoli non possono concordare di essere in disaccordo sull’interesse pubblico, perché viene rifiutato il concetto.
Permettetemi di ripetere: sto usando i post di Carney perché credo che costituiscano le critiche più convincenti che gli Austriaci abbiano da offrire.
Se non possiamo, di fatto, difendere la posizione MMT dalle critiche di Carney, allora — come sostiene lui — noi a NEP
stiamo facendo qualcos’altro, che potrebbe essere interessante ma non è economia. Non è per nulla una nuova prospettiva economica, né economia eterodossa, né un qualunque tipo di economia.
È un’affermazione piuttosto forte per un reporter — noi a NEP non facciamo alcun tipo di economia. Vediamo se ha verificato i suoi fatti.
Tema Uno. Da un Tweet: John Carney @carney:
Mi fa impazzire quando quelli della MMT dicono che le “identità contabili” dimostrano che le persone non possono risparmiare senza che il set[tore] pub[blico] o est[ero] non realizzino un deficit.
Moi? Ho detto persone? Non possono risparmiare? Senza un deficit pubblico o estero? Davvero? È quello che abbiamo detto?
No John, non abbiamo mai detto questo. Se qualunque vero MMTer ha mai detto cose del genere, era in un qualche contesto particolare. Ecco in realtà quello che diciamo.
Dal Blog #2 del MMP: Ricchezza endogena versus ricchezza esogena. Spesso è utile distinguere tra i diversi tipi di settori che costituiscono un sistema economico. La distinzione di base è tra il settore pubblico (che include tutti i livelli dell’amministrazione) ed il settore privato (che include famiglie e imprese). Se considerassimo tutto l’insieme di asset e passività emessi dal settore privato, per logica, la somma degli asset finanziari deve essere uguale alla somma delle passività finanziarie. In altre parole, la ricchezza finanziaria netta dovrebbe essere uguale a zero, se considerassimo solo gli ITD del settore privato. Talvolta questa viene chiamata “ricchezza endogena”, essendo “all’interno” del settore privato. Perché il settore privato possa accumulare ricchezza finanziaria netta, essa dev’essere sotto forma di “ricchezza esogena”, cioè di crediti finanziari [vantati] nei confronti di un altro settore. Data la nostra suddivisione di base tra il settore pubblico ed il settore privato, la ricchezza finanziaria esogena assume la forma di ITD statali. Il settore privato possiede valuta statale (sia banconote che monete metalliche) così come un’intera gamma di Titoli pubblici (conti a breve scadenza, Titoli a più lunga scadenza) come asset finanziari netti, che rappresentano una porzione della ricchezza finanziaria netta positiva da esso detenuta. …
Possiamo formulare un conseguente “dilemma”: nel nostro modello a due settori è impossibile che sia il settore pubblico che quello privato realizzino un surplus. E se il settore pubblico realizzasse un surplus, per identità, il settore privato dovrebbe incorrere in un deficit di pari valore. Se il settore pubblico realizzasse surplus sufficienti ad azzerare tutto il proprio debito pendente, per identità, il settore privato incorrerebbe in un deficit di pari valore esaurendo, fino ad azzerarla, la propria ricchezza finanziaria.
Ok, se non leggete altro che questo pezzo, potrebbe sembrare che dia un minimo di supporto all’affermazione di Carney. Si noti comunque che le parole usate sono “settore privato”, non “persone”. Quindi, se uno ha un problema con la logica di questo passaggio, non so quale possa essere: Due settori. Uno può spendere meno del proprio reddito solo se un altro spende di più. Di certo lo può capire qualsiasi Austriaco. In realtà John, più avanti, sembra affermare esattamente questo:
Carney: L’unica cosa che può rendere possibile il risparmio netto per il settore privato è la spesa pubblica. Se lo Stato spende più di quanto incassa in tasse, il settore privato può guadagnare più di quanto spende. Ricordiamo che se tutti pagano meno di quanto guadagnano, ci dev’essere qualche agente esterno che sta pagando più di quanto guadagna. Lo Stato si sta essenzialmente calando nel ruolo della famiglia che ha costantemente bisogno di [un servizio di] babysitting — usando quelle ore risparmiate e, pertanto, offrendo a quei genitori segregati di Park Slope una possibilità di risparmiare ancora più ore [2]. Una volta che lo capite, sembra facile capire ciò di cui stanno parlando quelli della MMT quando dicono che lo Stato deve realizzare un deficit per consentire al settore privato un risparmio netto. Ma è anche facile confondere questo fatto con varie affermazioni simili ma false.
Beh, eccetto averlo messo in termini di baby-sitting, John sembra sostenere esattamente quanto ho detto io prima, scritto nel Blog 2 all’inizio della scorsa estate.
Procediamo oltre. Separiamo le “persone” dalle “imprese”, la cui somma costituisce il “settore privato”. Gli MMTer fanno confusione su come dividere semplicemente per due? Si, John pensa che non siamo in grado di effettuare una simile operazione matematica. E, per onestà nei confronti di John, esiste un intero sito web, chiamato MMR, dedicato a questa presunta confusione da parte della MMT. Tornerò sulla confusione MMR tra un secondo.
Ecco l’affermazione di Carney:
Carney: Il recente chiasso nella blogsfera riguardo al risparmio si è in parte sollevato perché la MMT abbraccia il modello dei saldi dei settori finanziari (SFB [3]), caratterizzato dall’unificazione dei settori delle famiglie e delle imprese in un settore privato unificato. Il modello tratta i crediti finanziari nei confronti delle imprese come asset finanziari negativi per le stesse, quindi il risultato aggregato è che il risparmio delle famiglie impiegato in tali asset finanziari dà un contributo netto nullo al risparmio del settore privato, al netto della controparte delle imprese…
Per prima cosa vediamo cosa ho effettivamente scritto l’estate scorsa. John, eccolo qui, lo puoi leggere da solo (ho verificato io i fatti per te!):
MMP Blog #4: Il deficit in un settore crea il surplus di un altro. Abbiamo mostrato in precedenza che il deficit di un settore è, per identità, pari alla somma dei surplus di bilancio dell’altro settore(i). Se dividiamo l’economia in tre settori (settore privato nazionale, settore pubblico nazionale e settore estero), nel momento in cui un settore realizza un deficit almeno un altro deve realizzare un surplus. Esattamente come nel caso della nostra analisi dei saldi individuali, “bisogna essere in due per ballare il tango”, nel senso che un settore non può realizzare un deficit se un altro settore non incorre in un surplus. Allo stesso modo possiamo affermare che un settore non può emettere debito se un altro settore non desidera accumulare debito.
Ovviamente, gran parte del debito emesso all’interno di un settore sarà posseduto da altri nello stesso settore. Per esempio, se guardiamo alle finanze del settore privato nazionale, troveremo che la maggior parte del debito negli affari è in mano ad imprese e famiglie nazionali. Nella terminologia che abbiamo introdotto in precedenza, questo è “debito endogeno” di quelle imprese e famiglie che hanno realizzato deficit di bilancio, detenuto come “ricchezza endogena” da quelle imprese e famiglie che hanno realizzato surplus di bilancio. Tuttavia se il settore privato nazionale, considerato nel suo insieme, spende più del proprio reddito, esso deve emettere “debito esogeno”, posseduto come “ricchezza esogena” da almeno uno degli altri due settori (settore pubblico nazionale e settore estero).
Allora, Wray è in grado di fare una divisione per due senza confondersi? Sembra che ci riesca. Anche con un bilancio pubblico in pareggio (ed un [saldo nullo del] bilancio del settore estero) è possibile che le famiglie risparmino in modo netto.
Wow!
E per Carney è possibile risparmiare mentre Wray spende a deficit — anche se siamo nello stesso settore delle famiglie! In altri termini, persino il settore delle famiglie può essere in pareggio e Carney — una di quelle famiglie — può conseguire un risparmio netto!
Quindi, anche se a livello aggregato le imprese sono in pareggio, lo Stato è in pareggio, e il settore estero è in pareggio, una famiglia può conseguire un risparmio netto mentre un’altra spende in deficit! (Si noti che possiamo suddividere il settore privato quante volte vogliamo e giungere comunque a risultati analoghi)
E se John ritiene che io abbia scoperto queste idee appena la scorsa estate (magari dopo aver letto la “brillante” analisi di JKH — guardate più avanti), può andarsi a leggere il mio libro del 1998 Understanding Modern Money (che io sappia, la prima volta che il termine “Moneta moderna” venne usato per descrivere l’approccio MMT), Capitolo 4, pagina 82, per trovarvi esattamente la stessa spiegazione — “Per semplicità, possiamo assumere che a risparmiare sia il settore delle famiglie e che ad investire sia il settore delle imprese; l’indebitamento netto (interno) del settore delle imprese è compensato esattamente dalla ricchezza finanziaria netta (interna) del settore delle famiglie. Accade spesso che il settore delle famiglie desideri risparmiare più di quanto il settore delle imprese desideri investire”. Eccetera eccetera eccetera.
Non abbiamo neppure bisogno del blog MMR! Gli MMTer avevano capito bene!
E davvero non abbiamo neppure bisogno del modello di Carney basato sul baby-sitting, in cui cerca di correggere gli MMTer con la spiegazione seguente:
Carney: Il modo in cui i ragazzi della Teoria Monetaria Moderna parlano di economia porta a fare molta confusione. L’esempio migliore è l’affermazione secondo cui il settore privato non può “realizzare un risparmio netto” a meno che lo Stato non realizzi un deficit di bilancio. Questo infastidisce e confonde le persone, perché sembra asserire che le persone non possono risparmiare denaro a meno che lo Stato stia realizzando un deficit. Se fosse questo ciò che la MMT afferma, sarebbe un’assurdità. Voi ed io siamo perfettamente in grado di risparmiare, indipendentemente da come si bilanciano la spesa e le entrate dello Stato.
John sostiene che la MMT “sembra” dire che le “persone” non possono “risparmiare denaro”? Perché dovrebbe “sembrare” così? A me pare che la MMT dica esattamente il contrario di questo, non trovate? Se John è “seccato”, e io credo che lo sia, perché non si sta preoccupando di leggere quello che in effetti abbiamo scritto?
Ora, John, se vuoi dire che sei uno scrittore molto più bravo di me, bene. Fallo. Forse quello che scrivo è al di là della comprensione del tipico blogger MMR. Mi ricordo di quando molte persone sostennero che un certo blogger di MMR era uno scrittore decisamente migliore di chiunque a NEP, e pertanto molto più capace di spiegare la MMT (solo per scoprire, più tardi, che questi rifiuta gran parte della MMT e buona parte la fraintende. Totalmente un’altra materia, a dire il vero. Scusate per la deviazione).
E se Carney e MMR avessero ragione riguardo ai tre saldi, questo significa che Wynne Godley doveva avere torto. Ho lavorato con Wynne e, a differenza dei ragazzi di MMR, ho pubblicato con lui (eravamo i primi in assoluto ad avvisare dell’imminente collasso finanziario globale, sin dal 1998). Ed io gli insegnai la MMT. Lui cominciò a scrivere un libro di testo “centrato sul [ruolo dello] Stato”, cominciando da “le tasse guidano la Moneta” al Capitolo Uno. Sfortunatamente, non è vissuto abbastanza a lungo per veder realizzato quel libro, ma nella sua analisi inserì gran parte di [quelle] idee. E tutti noi MMTer abbiamo un grande debito di gratitudine nei confronti di Wynne per averci aiutati a comprendere i tre saldi.
Note del Traduttore
1.^ Il primo summit MMT in Italia a Rimini, 24-26 febbraio 2012
2.^ Nel suo articolo, Carney prima descrive il modello qui riassunto: Immaginate ci sia una cooperativa che eroghi un servizio di babysitting, in cui ogni socio guadagna un’ora di babysitting offrendo, a sua volta, un’ora di servizio agli altri soci. Finché ognuno “utilizza” le ore che accumula, il sistema funziona. Ma, se i soci utilizzano più ore di quante ne hanno a disposizione, c’è un problema di scarsità di baby-sitter; se, invece, accumulano più ore di quante ne utilizzano, sarà la domanda per il servizio a scarseggiare. Il sistema funziona se c’è una domanda di babysitting: alcune famiglie accumulano ore a credito, che compensano le ore a debito di altre.
3.^ SFB: Sector Financial Balances
Originale pubblicato il 4 marzo 2012
Traduzione a cura di Andrea Sorrentino, Supervisione di Maria Consiglia Di Fonzo