Potremmo ritenere che esista una “barriera” della piena occupazione alla crescita dell’investimento pianificato dello Stato? No, per due ragioni principali e interconnesse.
Da un lato la “barriera” dell’occupazione confonde il concetto statico di forza lavoro nella funzione di produzione con il concetto mobile e dinamico di capacità o capitale umano. Per raggiungere un benessere crescente e inter-temporale, occorre creare un sempre crescente capitale umano a partire dalla complessiva forza lavoro, mediante l’investimento nelle loro qualità e caratteristiche.
Dall’altro lato con l’incremento del benessere, la struttura dell’economia è in perenne cambiamento, meno occupazione è richiesta nel settore privato puro che produce beni materiali, più occupazione deve essere indirizzata verso il settore orientato verso il futuro inesplorato, che richiede maggior investimento dello Stato.
Originale: Modern Austerity Policies (MAP) An analysis of the Economics of Decadence and Self destruction (2012)
Traduzione a cura di Daniele Basciu