La narrazione dell’austerità è creata ad arte per farci volgere lo sguardo ovunque, ma mai sulla causa. Alziamo lo sguardo. Dobbiamo pensare a soluzioni di ampio respiro. Lottare per la piena occupazione è quello che temono di più.
Non è il momento di pensare in piccolo. Non è il momento di pensare a soluzioni di corto respiro, che lasciano intatto il funzionamento del sistema nel suo complesso senza rimuovere la piaga e i suoi effetti.
La politica deve tornare ad offrire alla società una capacità di visione del futuro che le consenta di progredire verso la felicità sociale, verso un sistema in cui la vita sia scelta e non subita, verso un miglioramento della qualità della democrazia, verso una realtà in cui sussistano le condizioni per un’autentica partecipazione dei popoli alla vita e allo sviluppo della società. Le condizioni per un’autentica democrazia politica, economica e sociale, in cui le persone siano padrone della propria vita e i popoli del proprio destino. Contro l’interesse di chi oggi è oligarchia.
Per farlo è necessario riconoscere il lavoro come fonte insostituibile e necessaria di ricchezza reale.
Lavoro a cui oggi la tecnologia attribuisce facoltà come mai prima, facoltà che se pienamente utilizzate renderebbero possibile il raggiungimento di standard di vita fino ad ora mai conosciuti dalle popolazioni, consentendo lo sviluppo di una forma di capitalismo virtuosa, tanto nella dimensione sociale quanto in quella ambientale.
Lavoro che oggi, se completamente espresso nelle sue potenzialità tramite la piena occupazione, potrebbe eliminare la povertà – nella sua accezione multidimensionale – e costruire il progresso.
La Modern Money Theory, restando fedele allo spirito di Keynes ma andando oltre la sua lettera, spiega e dimostra che solo chi crea la valuta in regime di monopolio, lo Stato, è dotato di una capacità finanziaria sufficiente a garantire sempre e comunque la piena occupazione.
La MMT rende evidente come ogni limite imposto a priori alla spesa dello Stato sia funzionale a mantenere in essere un certo livello di disoccupazione che, come spiegava M. Kalecki, è a sua volta funzionale a “disciplinare il lavoro”, a rendere ricattabile la base del tessuto economico e sociale, dunque a promuovere e consolidare il potere dell’aristocrazia capitalistica.
Tutto ciò che è tecnicamente possibile è finanziariamente possibile
STEPHANIE KELTON
Economista MMT e advisor di Bernie Sanders
Opponiti alla piaga, firma la Carta di Madrid