Il Servizio

Berlino 2019: dove la MMT si incontra e si confronta

Siamo arrivati a Berlino il 2 febbraio, secondo giorno della prima conferenza europea MMT: Why Money Matters?, con un cambio di programma rispetto alle intenzioni iniziali: Daniele Basciu non è potuto essere presente con il paper Full Employment and Price Stability: the State’s impossible rationality? e al suo posto c’era Andrea Sorrentino, referente economico del Piemonte, che ha partecipato al panel sull’attivismo MMT.

Non eravamo dunque presenti il primo giorno che ha visto intervenire, tra gli altri, Steve Keen (autore di Debunking Economics) con “Money creation by banks” e Andrea Terzi (Franklin University Svizzera) con “Central bank deposits: an overview”.

La presenza anche di economisti non propriamente MMT ha caratterizzato l’iniziativa come un momento di confronto tra le diverse scuole, economisti post-keynesiani e circuitisti, ma anche di scambio di esperienze tra chi oggi, nella politica e nel sindacato, vuole introdurre il tema del Job Guarantee.

Riassumiamo per voi alcuni degli interventi della seconda giornata.

Roundtable Monetary and fiscal policy

È in questa sessione che il nostro Daniele Busi ha presentato il paper Role and Limits of the Banking System, che ha fatto emergere la differenza con il punto di vista di alcuni economisti post-keynesiani presenti.

Si è sentito molto parlare di moneta endogena, ma è bene ricordare che la MMT non trova il suo fondamento in essa. La include, ma il ruolo chiave è detenuto dai Net Financial Asset, il mezzo di pagamento definitivo. Le banche private non hanno la possibilità di creare Net Financial Asset, e questo ha implicazioni dirette sull’occupazione.

Se la disoccupazione è provocata da una carenza di Net Financial Asset e l’unica fonte di NFA è lo Stato, ecco la dimostrazione del fatto che la disoccupazione è conseguenza di un deficit pubblico insufficiente.

Roundtable Green New Deal

Negli USA la proposta di un Green New Deal si sta affermando come proposta politica dell’attivismo MMT e prevede, al suo interno, anche lo strumento dei Piani di Lavoro Garantito.

Rohan Grey (presidente di Modern Money Network) ha sintetizzato la storia dell’attivismo MMT negli USA, che trova oggi in Alexandra Ocasio-Cortez una figura di rappresentanza sul versante politico.

Dirk Bezemer (Università di Groningen):

Una delle difficoltà principali che la MMT si trova ad affrontare è far comprendere al pubblico il ruolo fondamentale della moneta e della sua creazione. Non è uno dei temi chiave della politica tradizionale, ma è indispensabile far comprendere l’inversione di prospettiva che deriva dalla MMT e le sue conseguenze.

Aaron Sahr (Hamburger Institut für Sozialforschung):

Le banche centrali hanno potenzialmente la capacità di dirigere gli investimenti in direzione di processi sostenibili, ma al di là dei mezzi tecnici questo richiede una volontà politica.

Dario Corallo (Partito Democratico) ha raccontato il tentativo fallito di inserire la proposta di un Green New Deal nel programma del suo partito. Ritiene che sia necessario una nuova Internazionale in cui le sinistre tornino a dialogare su proposte come questa.

Roundtable Job Guarantee

Questo tavolo è stato organizzato in collaborazione con ETUI (European Trade Union Institute).

Giacomo Bracci (Università di Trento):

Il Job Guarantee costituisce la migliore opzione che uno Stato ha a disposizione per garantire la piena occupazione.

Eduardo Garzón Espinosa (Università Autonoma di Madrid e membro di Red MMT España) ha esposto la situazione della Spagna, dove i due partiti progressisti Izquierda Unida e Podemos si sono scontrati sul tema Job Guarantee vs Universal Basic Income, e questo scontro ha disorientato l’elettorato.

Sono intervenuti a questo tavolo anche Oliver Picek (ETUI) e Fabio de Masi (Linkspartei), brillanti promotori della nuova politica ispirata alla MMT in Europa.

Attivismo MMT

Il panel sulle esperienze dell’attivismo MMT ci ha consentito di conoscere anche le attiviste inglesi del GIMMS, che stanno portando avanti un doppio lavoro: l’organizzazione dell’attivismo nei territori (e su questo hanno espresso interesse verso il modello di Rete MMT) e la creazione di un database sui lavori degli economisti MMT.

Il nostro Andrea Sorrentino ha illustrato le attività di Rete MMT, che rappresenta oggi un esempio di organizzazione che fa attività di divulgazione su più fronti: territorio, scuole, traduzioni, formazione. Un attivismo che si propone di far conoscere la MMT al più vasto pubblico possibile senza per questo voler rinunciare alla correttezza dei contenuti.

I nostri compañeros di Red MMT España sono stati rappresentati da Stuart Medina Miltimore, che ha raccontato di come solo la MMT sia stata in grado di offrirgli risposte convincenti sulle dinamiche della crisi economica e di come per questo lui e gli altri attivisti spagnoli abbiano scelto di fondare l’associazione.

David Lisetti ha esposto le attività di FEF Academy. Tra queste, la collaborazione con il gruppo del M5S al Parlamento europeo, da cui è scaturita una proposta di legge europea per il Job Guarantee recentemente approvata dal Parlamento europeo.

Gli attivisti polacchi di Młoda Polska hanno testimoniato il proprio successo nel portare il messaggio MMT nella TV nazionale.

Un ringraziamento sincero va a Dirk Ehnts, che insieme all’associazione Pufendorf-Gesellschaft ha organizzato il primo di una serie di appuntamenti che potrebbe proseguire con cadenza annuale. Nessuno di noi poteva pensare, sino a qualche tempo fa, che la prima conferenza europea MMT si sarebbe tenuta in Germania. Sappiamo bene quanto il dibattito europeo abbia necessità di momenti come questi.


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