Approfondimento

Il debito pubblico deve esistere, per forza (Parte Seconda)

Ma quanto può essere grande?

Quanto può essere grande un debito pubblico? C’è un livello di sostenibilità dello stesso? Proviamo a ragionare. Concettualmente un debito è sostenibile se il debitore ha la piena capacità di onorarlo. Siccome il debito pubblico è, fondamentalmente, il debito degli Stati (in realtà delle amministrazioni pubbliche nel loro insieme), dovremmo domandarci se gli stessi, singolarmente considerati, abbiano la materiale possibilità di adempierlo. Ma come si fa ad adempiere un debito pubblico?

Per rispondere bisogna osservare che il debito pubblico è formato principalmente da obbligazioni, i titoli di Stato (Bot, Btp, Cct, etc… nel caso dell’Italia). Ogni Paese deve rimborsare annualmente i titoli di Stato che giungono a scadenza, si tratta di centinaia di miliardi (mld) di Euro, p. es. l’Italia nel 2014 deve rimborsare 334 mld di titoli in scadenza.

Ma gli Stati dove trovano tutti questi soldi? Essenzialmente ricorrono ai mercati finanziari, vuol dire che emettono altre obbligazioni che vendono ad investitori/risparmiatori privati. Con il collocamento del titolo, un soggetto facente parte del settore privato alloca nel titolo una porzione del proprio risparmio, e il settore pubblico acquisisce la disponibilità della liquidità necessaria a rimborsare i titoli in scadenza. In pratica gli Stati rifinanziano di continuo il loro debito. E se non si trovano investitori disponibili ad acquistare i titoli di Stato cosa succede? Qui viene il bello, le ipotesi sono due: o lo Stato esercita sovranità monetaria oppure fallisce. In tale ipotesi la sovranità monetaria può anche esplicarsi attraverso l’intervento di una banca centrale, in funzione di agenzia governativa, che acquista, creando la moneta in cui è denominato il debito, i titoli di Stato di nuova emissione. In realtà accade che la sola possibilità che la banca centrale possa intervenire in tal senso, esplicitata normativamente, consente ad uno Stato di godere della fiducia degli investitori in quanto quello Stato, dotato di tale potere sovrano, non può tecnicamente fallire essendo in grado, all’occorrenza e comunque in ogni momento, di generare la moneta necessaria a saldare ogni suo debito. La sostenibilità di un debito pubblico, pertanto, non dipende dalla sua consistenza, bensì dal fatto che sia denominato nella valuta che lo Stato può emettere nell’esercizio del suo potere di monopolio sulla stessa.

 

Il debito pubblico deve esistere, per forza (Parte Prima)


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