Eventi e Iniziative

Rete MMT alla MMT UK Conference di Leeds

Lunedì 15 luglio inizierà la conferenza MMT presso l’università di Leeds (UK) che si concluderà mercoledì 17 luglio. Tra i relatori Warren Mosler, Bill Mitchell, Randall Wray, Stephanie Kelton, Pavlina Tcherneva, Dirk Ehnts, Yeva Nersisyan.

Per maggiori informazioni: UK MMT Conference 2024

Saranno presenti anche Daniele Busi, Ivan Invernizzi e Marco Compagnoni che presenteranno un progetto a cui stanno lavorando da tempo. Abbiamo chiesto a Daniele Busi di illustrarcelo.


Quando, come e perché

Il lavoro nasce nel gennaio 2021 con l’idea di creare una pagina Wikipedia italiana, prendendo spunto da quella francese curata da MMT France (Robert Cauneau e Ivan Invernizzi), in cui si presentasse la MMT in tutti i suoi aspetti fondamentali tenendo come concetto centrale la valuta come monopolio pubblico. In quel momento il documento si articolava in circa 40 pagine. Parallelamente, Daniele Busi a partire dal 2020 aveva lavorato alla creazione di un corso MMT centrato sullo stesso concetto.

Da un lato la dimensione del lavoro ottenuto e dall’altro la necessità di partire da un materiale sistematizzato, ha dato luogo alla fusione dei due progetti, che ha portato alla scrittura del manuale. Nell’ottobre 2023 Warren Mosler ha accettato di essere incluso come supervisore del progetto. Warren ha revisionato completamente il lavoro, che al momento conta più di 80 pagine.

Il manuale che proponiamo potrebbe fungere da materiale di supporto per un corso monografico sulla MMT di livello universitario. Il concetto centrale su cui si incentra il testo è quello di valuta come monopolio pubblico, nel tentativo di fornire una visione organica e integrale della MMT, che fissi il linguaggio, che espliciti gli assiomi fondanti della teoria e che ne esplori nuove implicazioni, fornendo, ove possibile, esempi quantitativi espliciti.

Uno sguardo all’indice

L’indice del manuale si articola in nove capitoli:

  1. Schema concettuale generale: la natura del sistema monetario, del mercato e del credito bancario
  2. Descrizione tecnica del funzionamento del sistema monetario
  3. La disoccupazione e la sua causa
  4. Il termine di scambio della valuta e la fonte del livello generale dei prezzi
  5. Regimi di cambio fisso e flessibile
  6. Il Piano di Lavoro di Transizione: un peculiare regime di cambio fisso
  7. Strumenti ed effetti della politica fiscale
  8. Strumenti ed effetti della politica monetaria nei diversi regimi di cambio
  9. Fattori determinanti ed aspetti tecnici del commercio internazionale

Cenni dal manuale: la disoccupazione e il livello generale dei prezzi

Uno dei temi più importanti della MMT è lo studio della cosiddetta “componente verticale” del sistema monetario, ovvero quella che coinvolge le interazioni dirette fra lo Stato e il settore privato. Da tali interazioni derivano sia il livello di disoccupazione che il livello generale dei prezzi.

Tutto origina con la necessità dello Stato di approvvigionarsi di risorse reali per poter continuare ad esistere. Per ottenere l’effetto desiderato, esso impone un “debito fiscale” alla popolazione, che la costringe a ricercare ciò che serve per liberarsi dall’onere, ovvero i cosiddetti “crediti fiscali”: qualsiasi mezzo di pagamento accettato dallo Stato in pagamento delle tasse. Questi mezzi di pagamento sono dunque ricercati dalla popolazione, che è disposta ad offrire in cambio il proprio lavoro ed altre risorse reali allo Stato. Si realizza così l’effetto desiderato dallo Stato, che sta all’origine dell’imposizione delle tasse.

La domanda di crediti fiscali del settore privato è dovuta sia alla necessità di pagare immediatamente le tasse – cosa che, in analogia a quanto accade nel mercato di qualunque merce, si può equiparare al consumo di crediti fiscali – sia alla volontà di risparmiare. Siccome il desiderio di risparmio è spesso legato alla percezione di potere d’acquisto dei soggetti che lo esprimono, esso è strettamente correlato al livello generale dei prezzi: se i prezzi salgono, tipicamente sale anche il desiderio di risparmio e dunque la domanda di crediti fiscali.

È lo Stato, in quanto monopolista dei crediti fiscali, a determinarne il termine di scambio, all’atto della spesa pubblica. In altre parole, è lo Stato a determinare che cosa deve fare il settore privato per ottenere una unità di valuta. Una volta che il termine di scambio è determinato, il livello generale dei prezzi è conseguenza dei valori relativi fra tutti i beni, ed è dunque funzione dei prezzi pagati dal monopolista.

Dato il livello generale dei prezzi e il debito fiscale associato alla tassazione, è determinata la domanda di valuta. La spesa pubblica costituisce, d’altro canto, l’offerta di valuta. Per un dato livello dei prezzi, tale offerta di valuta deve assorbire tutta la domanda affinché l’economia possa lavorare al suo massimo potenziale, corrispondente alla piena occupazione ed all’assenza di scorte indesiderate.

Se la spesa pubblica è inferiore alla domanda di valuta, l’evidenza empirica è l’emergere della disoccupazione.

Cenni dal manuale: il sistema bancario, la moneta endogena e il monopolio della valuta (riconciliati)

Una banca è un agente autorizzato dallo Stato a creare crediti fiscali. I depositi bancari, che vengono creati dalle banche quando erogano credito, sono a tutti gli effetti crediti fiscali, poiché vengono accettati dallo Stato in pagamento delle tasse.

Quando una banca eroga un prestito, sta di fatto acquistando un contratto, detto mutuo, dal proprio cliente, il quale è accompagnato da un collaterale a garanzia. Qualora il cliente non sia in grado o non intenda saldare il prestito, il collaterale viene ceduto alla banca. In questa situazione, il risultato finale è che la banca ha creato depositi (crediti fiscali) in cambio di un bene reale (il collaterale), come in qualsiasi compravendita.

La capacità delle banche di creare crediti fiscali, se non fosse contenuta in un corpo regolamentare adeguato, potrebbe quindi minare la capacità dello Stato di approvvigionarsi di risorse reali. Infatti, qualsiasi soggetto autorizzato a creare crediti fiscali in maniera incontrollata potrebbe competere con lo Stato, offrendo un termine di scambio della valuta più conveniente, per l’acquisizione di risorse.

Per questo motivo l’autorizzazione che lo Stato concede alle banche in merito alla creazione di crediti fiscali è accompagnata da regolamenti, procedure di sorveglianza e analisi di bilancio. Questo corpo regolamentare ha, in ultima analisi, l’unico scopo di impedire alle banche di fare concorrenza allo Stato.

Abbiamo dunque una situazione in cui il Ministero del Tesoro non è il solo creatore di crediti fiscali, ma lo Stato è comunque monopolista della valuta, poiché è l’unico soggetto in grado di determinarne il termine di scambio.

Conclusioni

Abbiamo fornito un piccolissimo assaggio del contenuto del manuale. Al suo interno, i concetti riportati nell’indice sono spiegati in maniera diffusa e ne sono esaminate le implicazioni.

Il testo è attualmente in fase di revisione da parte degli autori e di Warren Mosler, con la previsione di arrivare alla pubblicazione del lavoro entro la fine del 2024.

Stay tuned!


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