Il Commento

MES: stupido è chi lo stupido fa

MES: stupido è chi lo stupido fa

Il dibattito sul MES ha qualcosa di sorprendente ancora oggi perché subisce un’impostazione di scontro tra tifosi. Una normale ma corretta informazione eliminerebbe ogni dubbio.

Sapere cosa è il Meccanismo Europeo di Stabilità è facile, lo si può anche trovare su Wikipedia:

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati, è un’organizzazione internazionale a carattere regionale nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro (art. 3), istituita per trattato dagli Stati membri della zona euro per fondare un’organizzazione internazionale con sede in Lussemburgo, che avrebbe dovuto fungere da fonte permanente di assistenza finanziaria per gli Stati membri in difficoltà, con una capacità di prestito massima di € 500 miliardi.

L’assistenza conferita è però sottoposta a strette condizioni, trattandosi di uno strumento a disposizione dell’Unione economica e monetaria affinché gli Stati si facciano garanti, cioè adottino le misure necessarie per la stabilità economica, avendo come punto fermo il principio della responsabilità delle finanze pubbliche.

Poiché in nessun documento ufficiale dell’UE viene ridefinito il discorso delle condizionalità, ma al contrario vengono richiamate le regole definite nei trattati, il MES risulta oggettivamente un sistema finanziario capestro. Chi lo accetta dovrà applicare le necessarie misure di salvaguardia della finanza pubblica (taglio alla spesa pubblica, riforma delle pensioni, riforma del mercato del lavoro) sottoponendo il proprio Paese ad ulteriore austerità.

La seconda considerazione riguarda la struttura del MES. Si tratta di un fondo per il quale l’Italia ha contribuito con 125 miliardi di euro. Ora per chiederne 36 corre il rischio di aprire le porte ai controllori dei conti della troika, che deciderebbe sulla qualità dell’utilizzo del fondo.

Inoltre il MES presenta un ulteriore vincolo posto dall’Ue: potrà essere impiegato solo per spese sanitarie legate all’emergenza Covid-19, le quali ad oggi, da decreti del Consiglio dei Ministri, non prevedono spese in materia superiori ai 2 miliardi.

Rischiamo di auto-punirci con nuove misure di austerità per ricevere 2 miliardi dei 125 già versati!

Altri Paesi danno prova di non cadere nella trappola del MES, ma fanno ricorso agli strumenti noti:

PARIGI, 28 settembre (Reuters) – Il governo francese manterrà i livelli record di emissione di debito nel 2021, nonostante un deficit in bilancio più basso. Lo comunica oggi l’agenzia di gestione del debito pubblico francese.

L’Agence France Tresor (Aft) ha detto di prevedere per il prossimo anno l’emissione di 260 miliardi di euro in bond a medio e a lungo termine, al netto di riacquisti, senza variazioni rispetto ai bond emessi quest’anno.

Il governo francese stima per il 2021 un calo del deficit pubblico a 152,8 miliardi di euro, dopo essere venuta fuori dalla recessione del 2020 con un disavanzo di 195,2 miliardi di euro, dovuto agli ingenti costi per far fronte al contenimento della crisi di coronavirus.

L’Aft ha anche detto di voler aggiungere 18 miliardi di euro all’ammontare di buoni del tesoro in circolazione per l’anno prossimo, rispetto ai livelli del 2020, per cercare di rispettare i requisiti di finanziamento, stimando di poter attingere a 3,5 miliardi di euro in altre risorse di liquidità.

In Italia invece il dibattito sul MES recluta tifosi, non analisti. Le affermazioni di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, che definisce il MES uno strumento con soli vantaggi, e l’appello dei sindaci Il governo non temporeggi ancora vanno lette come pressioni mediatiche con lo stesso tono del Fate presto! di quasi dieci anni fa. Il Fate presto 2020! si fonda sulla consueta narrazione: se non chiediamo il MES non ci sarà null’altro.

Di contro, nei media lo spazio dedicato ad appelli di diverso stampo non trovano spazio, per esempio quello dei 37 economisti Mes, nulla è cambiato: l’Italia non firmi.

Perché si insiste politicamente su uno strumento con tante criticità e nessun vantaggio quando ad oggi è possibile godere della sospensione del Patto di Stabilità e del proseguimento del piano di acquisti dei titoli di Stato da parte della BCE sino a giugno 2021? Per infilarci nel tunnel delle riforme, of course!


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