Come già accaduto in passato, Padoan dipinge la manovra 2016 come “espansiva” e “di sostegno a crescita e occupazione”, in virtù del fatto che prevede nel 2016
un indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche del 2,4% in rapporto al Pil.
Per cui, è evidente, Padoan ammette e sottolinea che l’ampliamento del deficit pubblico è necessario per sostenere crescita e occupazione. Sfortunatamente il 2,4% del deficit rispetto al Pil è un’entità che sarà ampiamente insufficiente per sostenere in misura percepibile l’occupazione, tanto più se si considera che l’attività dei produttori italiani esportatori extra-eurozona è stata sostenuta per oltre un anno dall’indebolimento dell’Euro rispetto al Dollaro USA, in un trend che sembra essersi stabilizzato e lasciare spazio a una futura inversione come conseguenza dei notevoli surplus commerciali che stanno venendo registrati dall’Eurozona.
E si aggiunga che resta fermo l’obiettivo del pareggio di bilancio per il 2018, per cui sembrerebbe più che altro che quella in corso è una manovra che è, forse, un tentativo di breve periodo di tirare la volata al Governo in carica per le prossime elezioni, lasciando inalterato il quadro strutturale di riferimento.