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La Banda: intervista a Nico Malvaldi

Qualche giorno fa vi abbiamo presentato “La Banda”, la serie web prodotta da Cantiere Nuovo e ambientata a Marina di Pisa che intreccia le storie di un gruppo di amici con i temi dell’attualità. Nel 4° episodio si fa riferimento alla MMT.

Abbiamo intervistato Nico Malvaldi, uno degli autori della serie insieme a Luca Serasini e che a breve ritornerà a New York, dove vive.

Come è nata idea de La Banda?

« Come tutte le iniziative del Cantiere Nuovo, un susseguirsi di “sogni e desideri” con cui Luca Serasini ed io ci stuzzichiamo da un anno all’altro, realizzando progetti quando torno a Marina di Pisa per le vacanze. Nel 2018 abbiamo pensato di chiamare gli abitanti per partecipare a “I Provini del Cantiere”, reduci da un’altra esperienza audio-video (Ponce and Cigarettes, 2016). Ci piaceva l’idea di mettere di fronte alle telecamere gli abitanti del nostro paese e divertirci con loro a fare domande ecc.

Il successo di quella esperienza fu abbastanza inaspettato e non potemmo lasciare che questo entusiasmo e partecipazione si perdessero. Così è nata La Banda. »

Perché il riferimento alla MMT?

« Durante la stesura della sceneggiatura, Luca ebbe l’idea inaspettata di far parlare i bambini come spesso succede al Cantiere Nuovo, dove l’idea dell’uno viene presa al volo e capitolata dall’altro.

Io conoscevo la MMT per un interessamento personale e l’idea di far parlare i bimbi, che rappresentano il futuro del mondo, di una cosa che per me rappresenta una soluzione a tanti problemi era un’occasione fantastica. »

Come hai conosciuto la MMT?

« Il mio interesse è nato da una delle tante volte in cui ho cercato una possibile spiegazione ai problemi economici globali. Non sono particolarmente interessato all’economia in sé, ma mi preoccupano molto le disuguaglianze sociali.

Non saprei dire il momento preciso, ma partendo da cose diverse dalla MMT, come lo Zeitgeist di Peter Joseph, La Maggioranza Invisibile di Ferragina, i discorsi di Chomsky, sono arrivato alle denunce di Barnard e dopo ancora ai programmi di Bernie Sanders e del suo consigliere economico, Stephanie Kelton… così sono venuto a conoscenza della MMT. »

Come è visto il dibattito negli USA sulla MMT da un italiano che abita a New York?

« Il discorso del deficit, in America, è sempre centrale nelle discussioni, purtroppo nel verso sbagliato.

Se ne parla sempre come qualcosa che verrà lasciato alle generazioni future ed è spesso utilizzato come spauracchio grazie al quale l’élite giustifica l’impossibilità di muoversi nella direzione progressista.

“Come facciamo a pagare questo o quel programma sociale?” è la frase preferita dai repubblicani e democratici centristi, pur di bloccare programmi sociali di cui la collettività beneficerebbe.

Con l’emergenza Covid-19 ho pensato che fossimo arrivati ad una svolta… impossibile infatti per i governi nascondersi ancora dietro la falsità di non avere fondi adeguati a supportare i programmi. Sapevo che per gli USA non esiste un problema di fondi e che si poteva creare tutta la moneta utile affinché economia e occupazione non collassasse.

Non è andata proprio così, ma se non altro non è più possibile nascondere che gli oltre sei mila miliardi di dollari serviti per i circa 30 milioni di nuovi disoccupati e per le corporazioni (che sono andate a piangere miseria) di fatto sono stati “creati dal nulla”. »

Nico Malvaldi ci saluta come vedete in copertina.


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