L'Editoriale

Il dibattito MMT in Giappone svela la realtà

Il dibattito MMT in Giappone svela la realtà

Il dibattito sulla MMT sbarca in Giappone. Nel Paese che più di ogni altro dimostra che il deficit non è un problema, si accende un dibattito che dimostra che si tratta di un dibattito sul ribaltamento della narrazione.

L’Asahi Shimbun | Asia & Japan Watch riporta la notizia che il Premier Shinzo Abe ha risposto recentemente a un’interrogazione di Shoji Nishida, parlamentare del Partito Liberaldemocratico, il quale facendo riferimento alla MMT chiede al Governo di aumentare la spesa pubblica. Abe ha detto che il deficit finanziario del Giappone non è un grosso problema perché il Paese gode di “una sufficiente credibilità”.

Nishida ha sottolineato che il governo giapponese non collasserà mai finanziariamente anche se dovesse aumentare la spesa, e si oppone al piano del Governo di aumentare l’imposta sui consumi. Abe rifiuta formalmente di legarsi alla MMT: « Il Governo deve astenersi dal fare spese inutili. Non stiamo eseguendo MMT ».

Ma, più che da Abe, l’attacco alla MMT arriva dal Ministro delle Finanze Taro Aso, che ha riassunto così la sua posizione: « Non ho intenzione di fare del Giappone un sito di test [per la MMT] ». E dal Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda: « L’idea di non tenere conto dei deficit finanziari è un’asserzione estrema. Non posso accettarlo ».

Non possono ammettere di accettare ciò che fanno nella realtà.

L’Asahi Shimbun ha anche intervistato Stephanie Kelton. Qui il testo originale dell’intera intervista.

Nell’intervista, l’economista MMT spiega come la tassazione non assolva alla funzione di fornire entrate al governo ma di regolare la quantità di spesa netta nell’economia:

Si sente spesso dire che il deficit sia la prova del fatto che un Paese sta vivendo oltre le sue possibilità. Io penso che negli Stati Uniti stiamo vivendo di gran lunga al di sotto delle nostre possibilità e penso che vaga lo stesso discorso per il Giappone. Il Governo ha paura di realizzare l’economia della piena occupazione perché ha paura dell’inflazione. Perché non abbiamo paura anche di tutti i costi economici e sociali che la disoccupazione impone?

Sull’amministrazione Trump:

[…] Non sono contraria ai tagli delle tasse di per sé. Piuttosto che concentrare i vantaggi dei tagli al vertice, che è ciò che ha fatto questa amministrazione, sarebbe stato molto meglio investire in infrastrutture, istruzione, ricerca e sviluppo. Questo è un modo migliore di utilizzare il margine di manovra fiscale rispetto ai tagli fiscali, che restano sempre uno stimolo indiretto.

E sulla rivoluzione che sta innescando la MMT:

Abbiamo pensato che fosse il sole a girare attorno alla Terra e ci è voluto molto tempo per cambiare quel modo di pensare e vedere che è la Terra a girare intorno al Sole. In questo momento pensiamo che le tasse siano al centro di tutto e che l’economia ruoti intorno alle tasse. Senza ulteriori tasse, non è possibile costruire una buona economia. Penso che il momento copernicano stia arrivando, momento a partire dal quale inizieremo a pensare alle tasse come a un modo per incidere sulla distribuzione e per proteggerci dal rischio di inflazione. Questo richiederà un grande cambiamento nel nostro modo di pensare, forse grande come la Terra e il Sole.


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