Il sito megachip ci ricorda che oggi presso il tribunale di Trani il PM Michele Ruggiero pronuncerà l’arringa finale al processo che vede il popolo italiano contro Standard & Poor’s.
Nel processo, S&P’s è accusata di manipolazione di mercato aggravata portata avanti attraverso i report tecnici sulla situazione italiana. L’inchiesta è stata condotta a seguito della denuncia di Adusbef e Federconsumatori dell’inizio del 2012. In particolare con il processo di Trani si è cercato di approfondire il ruolo che ebbero le agenzie di rating in quella fase della politica italiana (caduta del governo Berlusconi e governo tecnico Monti) in cui, ricorrendo alla manipolazione dei mercati che agiscono sulla base di report pilotati, si è delineata una chiara strategia per influenzare volutamente le decisioni di un governo nazionale e sottoporle agli interessi di governi esteri e soggetti sovranazionali.
Il processo, opportunamente taciuto da quasi tutti gli organi d’informazione, rappresenta la paradossale situazione in cui il sistema euro ha condotto il Paese Italia. Uno Stato privato della capacità di creare moneta in regime di monopolio con la spesa pubblica è infatti costretto a difendersi in tribunale da una banda di affaristi che ha lucrato sulla vendita dei titoli di Stato, guadagnando miliardi di euro a spese della collettività.
Tra gli imputati Deven Sharma, ex presidente di Standard & Poor’s a processo insieme a quattro suoi analisti, mentre tra i testimoni hanno sfilato personaggi come Monti, Prodi, Padoan e il presidente della Consob, Giuseppe Vega.
Non sappiamo che esito avrà il processo, ma le dichiarazioni degli economisti e dei ministri sono già un indicatore di omertà mafiosa. Nessuno di loro ha spiegato che se l’Italia fosse stata monopolista della valuta questo processo sarebbe stato inutile; nessuno ha confessato che uno Stato non ha bisogno di processi per difendersi dai truffatori quando è monopolista della valuta fiat. Nessuno tra i testimoni ha osato spiegare come il debito pubblico non rappresenti mai un problema per uno Stato a moneta sovrana. Nessun report di una società di rating può realmente far vacillare la capacità dello Stato monopolista della valuta di creare lavoro, garantire welfare e progresso.
Oggi quel processo si lega a doppio filo con i drammatici fatti di cui siamo tutti testimoni: la distruzione di interi paesi colpiti dal terremoto e dal freddo. I testimoni omertosi sanno, ma non dicono, che proteggere gli speculatori finanziari è stato possibile privando lo Stato della sua capacità di soccorrere e difendere i propri cittadini nel nome dell’interesse pubblico.