La BCE ha pubblicato il valore al secondo trimestre 2018 della balance of payments relativo all’area euro. Il dato indica una crescita ulteriore pari al 3,5% del GDP. Il dato per l’anno 2017 era stato pari al 2,9%.
L’area euro continua la trasformazione in una struttura industriale orientata all’esportazione sul modello delle politiche mercantilistiche applicate in Germania. Gli Stati dell’area euro ricorrono al surplus commerciale per compensare la carenza di spesa in deficit, tanto odiata dai Trattati europei.
Le politiche di esportazione hanno come elemento fondante la riduzione dei salari al fine di mantenere la competitività necessaria nei mercati internazionali. La riduzione dei salari uccide la domanda interna, la quale dovrà essere compensata da un’ulteriore domanda di beni e servizi esteri. Inoltre l’intera area euro è esposta ai contraccolpi dovuti a possibili misure sui dazi doganali o al rafforzamento dell’euro, a cui anche questo dato contribuisce.
Il dato pubblicato dalla BCE è l’ennesima certificazione del fatto che siamo tutti più poveri. Tutti tranne i proprietari di quei pochi gruppi industriali che sostengono queste politiche.