Approfondimento

Predoni International: sono le risorse reali quelle alle quali puntano

Predoni International: sono le risorse reali quelle alle quali puntano

Lo scrittore Pino Aprile, autore del libro “Terroni”, ha chiesto a Stefano Sanna il suo punto di vista sulla vicenda dell’accordo tra Francia e Italia in merito alla cessione di alcuni tratti di mare italiani. Quella vicenda è figlia dell’austerità: le regioni più deboli stanno perdendo sempre più la sovranità sulle proprie risorse e le decisioni sono prese sulla testa dei cittadini. L’articolo è stato pubblicato nella pagina Facebook “Terroni di Pino Aprile”. Lo rilanciamo.

(la Redazione)


Probabilmente questo modo di procedere è la normalità, tanto da non suscitare più particolari reazioni. Ma la vicenda merita una riflessione. Mi riferisco all’accordo Italia-Francia sulla nuova determinazione delle acque territoriali tra Francia ed Italia, che deve essere sottoposto ancora alla ratifica del Parlamento italiano. La notizia dell’accordo è saltata fuori quasi per caso, e solo dopo che una motovedetta della Gendarmerie Maritime francese aveva fermato un peschereccio sardo che pescava nelle acque abituali, dove aveva sempre lavorato. I pescatori sardi erano convinti di pescare in un mare italiano, e non sapevano che un accordo aveva attribuito alla Francia quel pezzo di mare tra Italia e Francia.

Con la stessa rapidità è venuto fuori il comunicato della Farnesina che rassicurava che nulla era cambiato rispetto a prima dell’accordo, e contestualmente i Francesi si erano scusati per l’errore commesso; mentre in Francia l’accordo era stato ratificato dal Governo, e quindi messo a conoscenza della loro gendarmeria marittima, altrettanto non era avvenuto per il Parlamento italiano.

Nella forma sembra essere tutto corretto, ma nella sostanza assolutamente NO. Assistiamo ancora una volta ad una trattativa al buio, in questo caso sui beni della Sardegna. È stato deciso che direzione deve prendere il futuro delle aree di pesca e dello sfruttamento delle risorse del mare.

Nella stessa trattativa, per i mari della Toscana è stato deciso di lasciare i confini marittimi identici a prima; non è stato così per la Sardegna, che può essere sacrificata. Con tutti i problemi che ha (disoccupazione, crescente povertà), può essere facilmente distratta e non preoccuparsi di una delle risorse a sua disposizione: il mare. Le risorse della Sardegna saranno gestite dalla Francia. Non è una situazione differente dalla cessione degli aeroporti greci alle aziende tedesche e di tutte quelle risorse del Sud Europa su cui il Nord Europa butta l’occhio.

L’austerità imposta al Sud Europa offre anche questi vantaggi, per chi vuole prendersi risorse reali: puoi ricattare i popoli tramite la disperazione e la povertà.

Purtroppo, in Sardegna come in altre regioni del Sud abbiamo un governo regionale che non guarda al di là del proprio naso, e con fatica tiene buoni i sardi con promesse ed elemosine chiamate cassa integrazione, invece di rivendicare programmi di occupazione e far pressione ai tavoli giusti per mettere fine alle politiche di austerità.

È anche così che aumenta il divario economico tra Nord e Sud, con la complicità dei politici del Sud. Ma questa è una storia lunga a cui sembriamo rassegnati. O forse no.


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