L'Editoriale

Varoufakis, anche la Germania è a rischio bancarotta

Varoufakis, non c’è dubbio che l’Italia sia a rischio bancarotta, come da te recentemente affermato, tuttavia detta così sembrerebbe che il rischio default riguardi i Paesi con il debito pubblico più alto, Grecia (175% sul Pil) ed Italia (132%). Allora, Varoufakis, proprio non ci siamo. L’insostenibilità di un debito pubblico non dipende dalla sua presunta eccessiva grandezza. Se vuoi capire devi seguire i successivi passaggi.

Immagina addirittura che la Grecia diventasse, per dirla alla Junker, virtuosissima e raggiungesse il pareggio di bilancio, cioè riuscisse a non spendere più di quanto incassa; cosa accadrebbe, in tale ipotesi, al debito pubblico? risposta: non crescerebbe più.

Ok, ma andrebbe comunque rifinanziato, cioè man mano che i bond sovrani scadono devono essere rimborsati e per ottenere la liquidità necessaria a farlo lo Stato emette altri titoli che colloca sui mercati finanziari. Ciò vuol dire che se i mercati ti voltano le spalle, cioè decidono di non finanziarti più, la Grecia, pur virtuosissima, fallirebbe comunque. Ciò vale per tutti i Paesi aderenti all’Eurozona, Germania compresa, addirittura. Anche la Germania infatti ricorre sistematicamente, come tutti, al rifinanziamento del debito, quindi rischia la bancarotta quanto la Grecia. Mi dirai che però la Germania ha un rapporto debito/Pil basso (oggi 77%) tanto quanto basta a rassicurare gli investitori privati e, pertanto, tutti gli altri Stati dovrebbero prenderla ad esempio, per conquistare e mantenere la fiducia dei mercati. Ma non funziona così, le regole del gioco non sono queste e te lo dimostro empiricamente.

L’Italia a Novembre del 2011 aveva un rapporto debito/Pil pari al 119%, mentre oggi tale rapporto è al 132%. Lo spread (il premio per il rischio pagato dagli investitori) tra i Btp decennali e gli omologhi titoli tedeschi era all’epoca di quasi 600 punti base, oggi oscilla intorno ai 130 punti. Ma come mai? La regola non è che più è basso il debito e più facilmente vengo finanziato? Evidentemente no.

Vuoi un altro esempio? Eccolo. La Spagna come sai è un altro Paese al quale negli ultimi anni è venuta a mancare la piena fiducia dei mercati, per tale ragione nel 2011 e nel 2012 anche lo spread tra bonos e bund tedeschi, come ricorderai, è salito moltissimo. Bene, il debito pubblico spagnolo nel 2011 era appena il 60% del Pil.

Caro Varoufakis la verità è che in Eurozona decidono tutto i mercati e continueranno a farlo fino a quando (se mai dovesse accadere) il monopolista ed emettitore dell’Euro, la Bce, non garantirà il debito pubblico di tutti i Paesi dell’Eurozona. Leggi qui se non hai ancora capito.


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