Approfondimento

Teoria convenzionale della Moneta e Coronavirus

Teoria convenzionale della Moneta e Coronavirus

Il tema e le illustrazioni di questo saggio sono tratti dal nuovo libro “Paying Ourselves to Save the Planet“.

Mentre assistiamo alla creazione istantanea di 2 trilioni di nuovi dollari da parte del Governo degli Stati Uniti per pagamenti diretti e aiuti a cittadini e a imprese, potrebbe sembrare che la pandemia da coronavirus abbia portato una nuova luce sull’autenticità (e sulla necessità) della MMT.

Ma questa luce, se mai ci fosse, in realtà sta illuminando i drammatici limiti della teoria monetaria convenzionale che insistiamo ad applicare alle situazioni di emergenza di una società moderna in evoluzione (a quelle generate dalla pandemia, ma non solo a quelle).

Cosa intendo per teoria monetaria convenzionale? Mi riferisco a una congettura molto semplice costruita implicitamente nei nostri schemi mentali su come funziona il denaro e in base alla quale si crede che il denaro a disposizione per la spesa di un Governo a moneta sovrana sono esclusivamente i dollari (o gli euro, o gli yen, ecc.) guadagnati nelle imprese private.

Secondo questa teoria convenzionale il Governo per poter spendere deve richiedere una parte di quel denaro guadagnato alle imprese attraverso la tassazione e, se questo non è sufficiente a soddisfare le sue esigenze di spesa, deve prenderne in prestito un’ulteriore quota emettendo buoni del tesoro (il debito pubblico) che possono essere rimborsati solo attraverso la riscossione di tasse future sui guadagni privati.

Pertanto la spesa di un Governo per i beni e servizi pubblici (gli stessi che sono vitali per il funzionamento di una società, ma che un’impresa privata con l’obiettivo di massimizzazione del profitto non è disposta a produrre oppure è incapace di offrire), si sta letteralmente “nutrendo” dei frutti del lavoro di cittadini e imprese.

Questa visione di un Governo come Ouroboros – il mitico serpente che si mangia la coda – permea i nostri modelli mentali e le politiche pubbliche sul denaro, sulle tasse e sulla questione impresa “privata” versus Governo. Il serpente non può mangiare ancora molto della sua coda prima che accada l’irreparabile!

Questa prospettiva porta inesorabilmente e inevitabilmente a due posizioni generali nel dibattito sulla politica economica e fiscale nazionale. In primo luogo, il serpente deve avere cibo e piena capacità di controllo per crescere (per stare al passo della vorace bocca del Governo). In secondo luogo, la stessa vorace bocca del Governo deve essere incisivamente tenuta sotto controllo affinché non superi la velocità di crescita del serpente e eviti di ingoiare se stesso facendo una morte inimmaginabile. La tensione tra queste posizioni è diventata paralizzante nella società moderna di oggi ed ora è ancora più evidente nel modo di affrontare il problema del coronavirus. Lo scontro sarà più evidente e più teso nel tempo con la crisi climatica globale.

Un esempio calzante è dato da un recente articolo del Washington Post sugli sforzi compiuti nell’ultimo decennio dal Governo federale (su spinta dell’epidemia di SARS) per definire un piano d’azione nazionale per la pandemia. Un gruppo di studio ha identificato che uno dei punti più deboli [del piano di azione] riguardasse la disponibilità di mascherine respiratorie protettive per il personale medico. Queste mascherine, a differenza di altri componenti medici, non possono essere prodotte in anticipo e conservate senza alcuna previsione sui tempi di stoccaggio, perché non possono essere conservate a lungo. Il Governo federale ha assegnato dunque un contratto da 5 milioni di dollari a una società medica privata per progettare una macchina ad alta velocità in grado di produrre le mascherine protettive necessarie nel corso di una pandemia. Il progetto è stato completato e presentato al Governo nel 2018 insieme alla richiesta di finanziarne la fase successiva, la più costosa, per costruire e testare un prototipo della macchina. Questa ulteriore richiesta di finanziamento a quanto pare è stato il boccone di troppo per all’Ouroboros: il progetto è stato abbandonato dall’amministrazione Trump – (da notare che nello stesso anno all’Ouroboros è stato offerto un enorme pasto di tagli fiscali perché crescesse).

Col senno di poi è stata una decisione ovviamente sbagliata, ma è stata una decisione che persino i politici progressisti legati alla prospettiva Ouroboros sono stati praticamente incapaci di contrastare.

Persino il presidente Obama ha ammesso che il Governo era “al verde” e ha trascorso molte ore a giocare a golf con John Boehner [deputato statunitense repubblicano, presidente della Camera dei Rappresentanti dal 2011 al 2015, NdT] per negoziare un “grande affare” e frenare l’appetito fuori controllo del serpente. Ma anche questa era solo una delle tante decisioni importati sbagliate prese sulla base dei criteri della teoria monetaria convenzionale.

Abbiamo letto che negli anni ’80, quando durante l’epidemia di SARS le grandi società farmaceutiche videro una grande possibilità di profitto nello sviluppo di un vaccino e compirono passi significativi nel suo sviluppo, rinunciarono ad un passo dal risultato finale, quando il virus della SARS si placò improvvisamente: era scomparso il “mercato” potenziale! – Del resto quale scopo (dal punto di vista di un’impresa orientata al profitto e finanziata dal profitto) c’era nel continuare con la ricerca del vaccino?

Ora invece è chiaro che, se si fosse giunti a conclusione nello sviluppare e nel testare quel vaccino, questo si sarebbe potuto rivelare determinante nella lotta che stiamo affrontando oggi contro il coronavirus. Quindi si sarebbe ottenuto un grande “profitto”, ma non nell’immediato come oggi richiesto dalle imprese private. Così ora l’impresa privata ricomincia da zero. Ma questa volta incrocerà le dita nella ‘speranza’ che questa pandemia duri abbastanza a lungo da fornire un “mercato” a scopo di lucro?

Oppure ha preso piede un’altra realtà?

Ovvero la consapevolezza che senza la salute e senza la prosperità dell’intera società la stessa impresa privata è minacciata?

Gli Ouroboros devono oggi essere nutriti da vantaggi fiscali più grandi, dell’ordine dei trilioni di dollari?

Ciò che deve essere assolutamente chiaro – urlato da tutti i media – è che è possibile un’altra prospettiva dell’Ouroboros, quella per cui le tensioni dell’auto-sostentamento scompaiono e il Governo è libero di perseguire ciò che è necessario per far affrontare alla collettività le sue sfide e prosperare. Quest’altra prospettiva è ovviamente la Modern Money Theory, la MMT.

La MMT esamina gli stessi fenomeni – quali la riscossione delle tasse da parte del Governo sovrano e l’emissione di buoni del tesoro – ma da una prospettiva completamente diversa da quella su cui è fossilizzata la teoria convenzionale.

La MMT sa che le tasse sono pagate al Governo ma spiega che lo scopo delle tasse non è quello di finanziare la spesa pubblica. Lo scopo delle tasse è quello di attribuire alla moneta sovrana fiat un valore ufficiale.

La MMT sa che i buoni del tesoro vengono emessi quando le tasse non sono sufficienti a soddisfare le esigenze di spesa del Governo, ma spiega che l’atto di emettere buoni del tesoro non è l’atto di “prendere in prestito” denaro dai guadagni di cittadini privati e imprese.

La MMT spiega che è invece l’atto di emettere dal nulla moneta sovrana fiat che successivamente finisce nel conto della spesa pubblica. La “spesa in deficit” è semplicemente il calcolo contabile della differenza tra il gettito e i buoni del tesoro emessi.

Quello che la teoria convenzionale definisce minacciosamente come il “debito di uno Stato” è qualcosa che NON deve essere rimborsato a nessuno per il semplice motivo che quel debito è già stato ripagato nel momento in cui sono stati emessi i buoni del tesoro che possono essere scambiati in qualsiasi momento con la moneta sovrana fiat.

Dal punto di vista della MMT, quindi, l’Ouroboros appare come un animale completamente diverso!

Il serpente non si sta affatto mangiando la coda!

Ci si potrebbe chiedere, allora, di cosa si nutre il serpente se non di tasse e guadagni privati?

La risposta è che si nutre di risorse reali – lavoro, creatività e attrezzature – disponibili per essere impiegate nel perseguimento dell’interesse pubblico. Il suo nutrimento non ha nulla a che vedere con la disponibilità di denaro, ma piuttosto il contrario: la disponibilità di denaro corrisponde alla disponibilità delle risorse reali che il Governo può mobilitare per raggiungere i suoi obiettivi. Il che ci riporta, naturalmente, al punto di partenza su quello che dovremmo prendere in considerazione e capire della risposta del Governo federale alla pandemia: Non stiamo parlando (e non dovremmo preoccuparci) di raccogliere $ 2,2 trilioni di nuove tasse – ora più che mai. Così come non parleremo di riscuotere 100 trilioni di dollari di nuove tasse quando ci impegneremo seriamente ad affrontare la crisi climatica. Quello di cui stiamo parlando, invece, è di impiegare trilioni di miliardi di dollari di risorse reali – lavoro, inventiva e attrezzature – per realizzare le cose che le l’imprese private e la finanza non trovano profittevole fare, ma che in ogni caso devono essere assolutamente fatte.

 

Originale pubblicato il 9 aprile 2020

Traduzione a cura di Stefano Sanna, Supervisione di Maria Consiglia di Fonzo


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