Uno dei grandi temi che la narrazione dell’austerità ha usato per sviare l’attenzione dalle cause reali della crisi è stata la presunta scarsa produttività degli Italiani.
Non siamo produttivi! Questa frase riecheggia spesso nei commenti di alcuni economisti e opinionisti. Ma cos’è la produttività, e soprattutto qual è la sua incidenza rispetto all’attuale crisi? Prendiamo due bar, il “Bar dello Sport” e lo “Splendor Bar”. Nel primo lavora Piero, nel secondo Paolo.
Ogni mattina, dalle 6 alle 14, nel “Bar dello Sport” entrano 1200 clienti per bere un caffè; pertanto Piero ogni mattina deve preparare 1200 caffè e riceve uno stipendio di 60 euro al giorno. Nel bar dove lavora Paolo, sempre dalle 6 alle 14 entrano solo 40 clienti per bere un caffè, per cui Paolo prepara solo 40 caffè. Paolo ha una paga giornaliera di 50 euro.
Se confrontiamo quanti caffè producono Piero e Paolo in un’ora, stiamo misurando quella che in economia viene chiamata PRODUTTIVITÀ.
Piero ha una produttività di 150 caffè all’ora e il suo datore di lavoro, un tedesco di nome Wolfgang, è molto soddisfatto di lui.
Paolo ha invece una produttività di 5 caffè all’ora. Il suo datore di lavoro, Pier Carlo, è insoddisfatto della resa di Paolo, anche se Paolo ogni giorno gli spiega che il problema non è la sua produttività, ma il basso numero di clienti che entra al bar. Pier Carlo non si lascia convincere e alla fine decide di licenziare Paolo e di chiudere lo “Splendor Bar”.
Tutto sembra quindi risolto a favore della maggior produttività, ma la storia non finisce qui. Leggi di più
Non si affronta un problema macroeconomico con una soluzione microeconomica. Purtroppo è quello che vogliono fare alcuni opinionisti che potremmo definire nanoeconomisti.
Il nanoeconomista è tale perché non riesce mai a vedere oltre il suo naso. La realtà che lo circonda (quella entro i 15 metri) è per lui la fonte di problemi e di soluzioni che poi pensa di applicare al mondo.
Il nanoeconomista abusa dei termini di “efficacia/efficienza” e li usa in tutti i discorsi di rilancio economico. L’equivalenza tra efficienza e aumento della resa produttiva gli basta per applicare il concetto di efficienza senza distinzioni al sistema privato e all’apparato statale. Leggi di più
Quante volte abbiamo sentito dire ai ministri o ai giornalisti che il problema delle aziende italiane è la competitività aziendale? Questo pensiero è alla base delle politiche sugli incentivi all’ammodernamento tecnologico che il Ministero dello Sviluppo ha proposto negli ultimi anni. Ma migliorare l’offerta non risolve la crisi attuale, perché non è una crisi dovuta alla cattiva qualità dell’offerta e delle aziende.