Approfondimento

Non è tutto oro l’Abenomics che luccica

Avevamo scritto nella fase iniziale dell’Abenomics, mettendo in evidenza che il risultante indebolimento dello yen avrebbe avuto come esiti presumibili (e probabili, se abbinata alle “riforme strutturali” a cui si sarebbe dovuta accompagnare, presentate di recente ma già note) una spinta all’export e una certa forma di “inflazione importata” e conseguente svalutazione dello yen che avrebbe causato costi energetici più elevati per i produttori (W. Mosler, 2013). Nessun vantaggio prevedibile per il mercato interno né per i lavoratori giapponesi (D. Basciu); l’Abenomics non era quindi da interpretare come “il Giappone fa la MMT”, anzi. Sembra che la direzione sia quella della deregulation di sanità e gestione energetica, il che non lascia presagire niente di buono.

Warren Mosler segnala il Wall Street Journal, e commenta nel titolo: Abenomics = Cattiva inflazione

I dati preliminari mostrano gli incassi liquidi, bonus inclusi, in aumento dello 0.8% rispetto al 2013, in Maggio. La retribuzione minima è aumentata dello 0.2%, il suo primo incremento in due anni circa. Questa sembra la “sorpresa salario”, il potere d’acquisto dei lavoratori giapponesi è diminuito di un altro 3.6% rispetto al 2013*, dopo altre riduzioni durante il mandato di Mr. Abe. Questo in parte è dovuto all’effetto prezzi derivante dall’incremento della tassazione al consumo [da 5 a 8%, NDT], e parzialmente dovuto all’inflazione dai prezzi delle importazioni stimolata dalla politica d’indebolimento dello Yen portata avanti da Abe. Dal momento che Mr Abe deve ancora generare una crescita economica significativa, la tassa sui consumi redistribuisce semplicemente reddito via dalle famiglie verso altri scopi governativi.
[2 Luglio ’14 WSJ]

Ora, sì: il Giappone ha registrato +6.7% nel PIL, il tasso di disoccupazione è diminuito, NON fallirà, sta ANNI LUCE meglio che l’Eurozona, e ha comunque dimostrato, e sta dimostrando, di avere la capacità di effettuare in autonomia le proprie scelte di politica monetaria e fiscale.

Tuttavia sono diminuiti i salari e la spesa delle famiglie (-8% rispetto a Maggio 2014)

giappone

Le “frecce” dell’Abenomics non sembrano orientate in favore dei lavoratori, che anzi sono danneggiati dalla cattiva inflazione. È questione di scelte politiche, la moneta da sola non basta.


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