La Teoria

Mercato del lavoro o ricatto ai lavoratori?

Mercato del lavoro o ricatto ai lavoratori?

La distinzione tra risorse materiali e risorse finanziarie è cruciale per comprendere a pieno le potenzialità di applicazione della Mosler Economics MMT. È il caso del mercato del lavoro e della disoccupazione.

Le risorse fisiche possono  essere scarse, mentre la moneta fiat non può mai esserlo per lo Stato che la emette in regime di monopolio. Il sistema della moneta fiat da una parte e la monetizzazione della società dall’altra consente allo Stato di approvvigionarsi di beni e di servizi.  La forza lavoro non è “scarsa” fino a quando esistono persone che pur essendo disposte a lavorare non possono farlo perché nessuno offre loro la valuta che richiedono in cambio del proprio lavoro. La forza lavoro non può essere scarsa sino a quando ci sono disoccupati. Questo è un punto importante per il nostro ragionamento.

Nella rappresentazione neoclassica il mercato del lavoro è lo spazio in cui la domanda di lavoro (da parte delle imprese) e l’offerta di lavoro contrattano liberamente e si incontrano in corrispondenza di un salario di equilibrio che soddisfa entrambi.

Ma la realtà è piuttosto differente. Capitale e lavoratori non sono uguali e non contrattano in condizioni di parità. Il capitale può decidere di realizzare uno stabilimento a Treviso in grado di occupare mille persone ma potrebbe anche decidere di impiegare le stesse somme nell’acquisto di obbligazioni pubbliche o private alla ricerca di una rendita finanziaria poco rischiosa e meno impegnativa di un’azienda. Il capitale privato può decidere di non avvalersi più dei propri dipendenti perché non gli conviene più o perché ritiene più conveniente utilizzare quella di altri paesi.

Come suggerisce Alain Parguez i lavoratori non possono rifiutare il reddito che viene loro proposto perché se lo fanno muoiono di fame.

In una situazione di tale effettiva disparità cosa può fare lo Stato?

 

Tratto dal capitolo settimo, “Mosler Economics MMT: Modern Money Theory for public purpose”, di Uccidere il dio dell’Austerità (Edizioni Sì)


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