L’UE richiama l’Italia ed esige un aggiustamento alla manovra finanziaria nell’ordine di circa 3,4 mld di €. Per ottemperare il Governo dovrà quindi procedere a un taglio della spesa, un incremento delle tasse o a qualche combinazione delle due soluzioni. Si noti che lo “sforamento” se anche non venisse “corretto” sarebbe già di per sé insufficiente a rilanciare l’economia italiana, trattandosi di una previsione del 2,4% rispetto al limite del 2,2%.
La determinazione UE si colloca nel solco dell’austerity e della deflazione economica indotta, confermando, ancora una volta l’irriformabilità dell’impianto di governance europea.