È significativo nel “Rapporto annuale 2016” (rilasciato di recente da Istat) il raffronto tra indici del fatturato italiano per mercato di destinazione.
Il dato del fatturato destinato al mercato interno non accenna ad alcuna ripresa, mentre il dato del fatturato destinato all’estero è in lento incremento.
Il grafico fotografa il consolidamento del quadro di “economia da export” in corso in Italia, con standard di vita e mercato interno depressi e privi di prospettive di miglioramento, e l’unico sbocco di lieve vitalità visibile nelle produzioni destinate all’estero.
Aumenta l’export, diminuiscono (relativamente agli altri paesi Eurozona) gli investimenti in brevetti. Il risultato che ci si può attendere è un consolidamento delle produzioni a basso contenuto di know-how, che in misura sempre più marcata dovranno confrontarsi nella corsa al ribasso con le produzioni “low cost” del resto del mondo.
(Mentre contestualmente il “resto del mondo” aumenta gli investimenti in R&S).