La Carta dello Studente che vedete sopra non è la declaratoria dei diritti degli studenti, ma una carta di credito prepagata.
Dopo gli anziani, che devono pagare il proprio riscatto per andare in pensione un po’ prima, è ora il momento degli studenti. La Carta è destinata (e consegnata) a tutti gli studenti frequentanti le scuole secondarie di II grado, statali e paritarie, e oltre a dare diritto a sconti e convenzioni funziona come una prepagata. Come è spiegato nel sito, l’iniziativa è promossa nell’ambito delle politiche di educazione finanziaria e di promozione della moneta elettronica promosse dal MIUR.
A noi piace pensare che agli studenti serva un altro tipo di politiche di educazione economica; per esempio, che è lo Stato che deve spendere per il loro futuro. Lo Stato deve dare loro non una carta di credito, ma un vero e proprio credito in termini di ricchezza reale, come percorsi formativi accessibili a tutti e non solo a chi ha soldi, scuole sicure, insegnanti, borse di studio, ecc.
Questo dice la Costituzione:
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”