Il Commento

Il grafico dell’austerità che vale più di 1000 parole

Questo è l’aggiornamento del grafico che preferisco in questi giorni, che segue la pubblicazione dei dati del primo semestre di quest’anno riguardanti la disoccupazione in Eurozona (19 milioni 246 mila disoccupati).

Il deficit aggregato degli Stati (tutte e 17 le nazioni Eurozona, linea rossa tratteggiata) ha avuto un picco nel 2010, quando è cominciata l’austerity. Da allora è diminuito. E attenzione: l’ultima volta che diminuì (tra il 2005 e 2007), avvenne in concomitanza con un periodo di lieve crescita e creazione di posti di lavoro. Non a causa delle scelte di austerity.

Con l’austerity, la diminuzione del deficit è correlata con la distruzione dei posti di lavoro. Per la prima volta nel quindicennio dell’era Euro.

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E la ragione è semplice: la decisione dei Governi di incrementare le tasse e tagliare la spesa ha, prevedibilmente, agito in senso pro-ciclico. I leader Europei devono avere forti e fondate ragioni che li spingono ad applicare politiche che danneggiano la salute psico-fisica dei loro cittadini. È così?

Altro su questo argomento su: Social Europe.

 

Originale pubblicato il 24 settembre 2013

Traduzione a cura di Daniele Basciu


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