Il Commento

Il Coronavirus è un problema per l’economia? non avete visto l’austerità..

Le ultime previsioni economiche della Commissione europea confermano la debolezza della performance dell’economia dell’Eurozona. Nulla di nuovo. Così come non suona nuovo, il campanello d’allarme che la Commissione europea rivolge all’Italia e che invece dovrebbe reindirizzare verso se stessa. Il campanello di allarme di questo mese riguarda la debolezza del settore del turismo, che si aggiunge a quella dell’agricoltura e dell’industria.

Il documento della Commissione attribuisce a fattori esterni il rallentamento del settore: “un potenziale rallentamento della domanda estera di residenze e servizi turistici”. La Commissione punta il dito però anche sulla propensione al risparmio degli italiani che concorre a deprimere la domanda e i consumi interni. I redditi reali disponibili “aumenteranno solo moderatamente”, poiché “è probabile che le famiglie avvertano ripercussioni dall’allentamento del mercato del lavoro”. Già, è probabile…

Il dogma dell’austerità prevede che gli italiani aumentino i consumi attingendo dai propri risparmi in un contesto in cui la riduzione della spesa pubblica genera la riduzione dei redditi e un’aspettativa di futuro precario.

Nel paradosso il commissario europeo Valdis Dombrovskis ha terreno facile e non manca di proferire l’ennesimo richiamo “I paesi con un debito pubblico elevato dovrebbero rafforzare le proprie difese perseguendo politiche fiscali prudenti”.

Mentre la Cina studia politiche di stimolo per contrastare l’impatto negativo sull’economia del Coronavirus, la Commissione Europea continua a prescrivere ai paesi una cura che in realtà è il virus che sta li sta uccidendo. Si calcolano gli effetti del coronavirus e si tace su quelli delle politiche di riduzione del deficit.

È rimasto deluso chi sperava che la debolezza dell’industria tedesca riuscisse almeno a mettere in discussione le politiche europee. La produzione di auto in Germania continua a diminuire  ma non la tenacia con cui si obbligano i paesi a ridurre il deficit.

La debolezza dell’economia francese è causata, secondo la Commissione europea da fattori temporanei come gli scioperi del settore dei trasporti (scioperi indetti dai sindacati francesi per opporsi alle riforme sostenute dalla Commissione europea che erodono standard di vita e di lavoro).

Si cercano soluzioni all’interno di un frame che genera i problemi.

Il commissario europeo Paolo Gentiloni ha recentemente dichiarato “L’Europa cresce da sette anni, ma a ritmi troppo bassi. Per accelerare questo ritmo di crescita c’è bisogno di politiche più espansive” ma anche “Il governo è consapevole della necessità di una graduale riduzione del debito, conservando una politica espansiva”.

Si troverà il vaccino al Coronavirus prima del giorno in cui verrà messa la parola fine alle politiche di austerità. E verranno contati i morti, di anni di mancata produzione di cui non abbiamo goduto, di servizi di cui non abbiamo usufruito, di figli che non abbiamo generato perché precari di redditi e speranza.


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