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Eduardo Garzón: la Spagna, la MMT e il Trabajo Garantizado

Eduardo Garzón: la Spagna, la MMT e il Trabajo Garantizado

Le testate economiche statunitensi stanno ospitando un acceso dibattito intorno alla MMT. In Europa cresce l’attenzione ma il dibattito resta ancora confinato nell’ambito degli addetti ai lavori. Abbiamo chiesto a Eduardo Garzón Espinosa, docente di Economia all’Università Autonoma di Madrid e membro di Red MMT España, di illustrarci la situazione spagnola.

Eduardo, che attenzione si sta sviluppando in Spagna verso la MMT?

« In Spagna il dibattito sulla MMT al momento è ancora marginale. Ha ricevuto l’attenzione degli economisti della scuola austriaca, come Juan Ramón Rallo (che ha scritto un libro intitolato “Contra la Teoría Monetaria Moderna” e diversi articoli di critica), e di autori marxisti come Mario del Rosal o l’argentino Rolando Astarita (le cui critiche possono essere lette qui o qui). Altri economisti di altri approcci hanno scritto sulla MMT sono, per esempio, l’economista neo-keynesiano José Carlos Díez (qui), il ben noto blog Gurusblog (qui) o l’economista del partito Ciudadanos Francisco de la Torre nella testata economica El Economista (qui).

L’attacco alla MMT più frequente riguarda il fatto che il deficit pubblico provocherebbe fenomeni di inflazione (e iperinflazione). Dal punto di vista marxista, la critica è più focalizzata sul presunto errore di considerare il denaro come debito anziché come una merce, così come il fatto che la MMT non cercherebbe di porre fine al capitalismo ma solo di riformarlo. »

E sui Piani di Lavoro Garantito?

« C’è più dibattito sul Lavoro Garantito (in spagnolo Trabajo Garantizado) che sulla MMT. Questo perché il partito Izquierda Unida (che include il Partito Comunista) ha promosso la proposta includendola nel programma elettorale delle elezioni 2015. Da quel momento si è parlato di Lavoro Garantito nei programmi televisivi anche in prima serata e in diversi eventi con economisti e politici. La critica ortodossa si basa sulla supposta incapacità di finanziare un programma di Lavoro Garantito. La critica eterodossa invece sottolinea il fatto che il Reddito di Base Universale sarebbe una misura molto più potente e semplice per combattere la povertà e garantire la libertà delle persone. »

Che differenze ci sono tra il Trabajo Garantizado di Izquierda Unida e il Job Guarantee della MMT?

« In sostanza sono la stessa cosa, sebbene ci siano alcune particolarità. Con alcuni accademici ho scritto un libro che spiega come rendere concreta la proposta del Lavoro Garantito in Spagna: Lavoro Garantito: una proposta per combattere la disoccupazione e la precarietà.

Le differenze più notevoli con il Job Guarantee sono queste:

  1. l’implementazione dovrebbe essere graduale, in modo che per il primo anno vengano creati un milione di posti di lavoro. Nel 2015 c’erano più di 5 milioni di disoccupati e oggi più di 3 milioni (questo perché la Spagna non ha la sovranità monetaria);
  2. il finanziamento non deriverebbe esclusivamente da un maggior deficit pubblico, ma sarebbe supportato da una più ampia riforma fiscale che devia le risorse dai più ricchi (in Spagna la pressione fiscale è di 8 punti percentuali del PIL al di sotto della media europea);
  3. l’individuazione dei lavori da svolgere deve essere rispondente ai bisogni della società civile a partire da criteri democratici e partecipativi (nessuno più dei cittadini può conoscere quali siano i bisogni più importanti da soddisfare) e radicato in tutte le amministrazioni locali. In molte zone della Spagna c’è un problema di spopolamento e il Lavoro Garantito può essere un efficace strumento per combatterlo. »

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