Il Bollettino Economico MMT

Commento ai dati macroeconomici dell’Italia – settembre 2021

Breve commento ai dati macroeconomici dell’Italia pubblicati dall’Istat.

PIL

I dati semestrali hanno suscitato un coro di commenti entusiasti sulle performances economiche dell’Italia del governo Draghi. Il commissario UE all’economia Paolo Gentiloni oltre a considerare sorprendenti i dati sulla ripresa economica italiana ha definito trainanti le economie di Italia e Spagna. Analizziamo i dati.

La crescita impetuosa citata è misurata rispetto ai trimestri 2020, durante i quali le chiusure per il lock-down si alternavano a brevi e limitate aperture. Stiamo parlando dei trimestri in cui l’economia si fermò ed è quindi scontato che il raffronto sia positivo.

Ma se lo stesso dato viene preso in esame in termini assoluti e confrontato negli anni a prezzi costanti, risulta che il PIL è ancora inferiore al valore pre-COVID. Più preoccupante è il fatto che non abbiamo recuperato neanche il valore del PIL prima della crisi del 2009. In sintesi a distanza di 12 anni l’Italia non ha recuperato la capacità di produzione di beni e servizi che aveva nel 2009. L’Italia è al palo da 12 anni.

Analizziamo i dati macroeconomici, quali deficit, occupazione e inflazione, che misurano gli effetti sull’economia delle politiche economiche adottate ad oggi.

 Deficit

Il deficit dello Stato italiano nel 2021 ha raggiunto il 9,5%, un dato che ha un valore politico più forte di quello economico. Analizzato in termini economici assoluti la spesa cresce rispetto agli anni più recente, ma risulta inferire a quella antecedente al 2009.

Queste politiche economiche potrebbero essere considerate adeguate in una situazione economica di partenza migliore dell’attuale (vedi grafico del PIL a prezzi costanti) ma risultano del tutto inadeguate in relazione agli esiti della crisi attuale.

Come anticipato prima, va considerato il valore politico del dato del deficit. Una spesa in deficit del 9,5%, anche se insufficiente, costringe la politica ad ammettere la necessità della spesa in deficit come strumento per il rilancio dell’economia e rende ancora più anacronistiche i vincoli al bilancio prescritte dai trattati europei.

Disoccupazione

Il tasso di disoccupazione rimasto sopra il 9% evidenzia la scarsa incidenza delle politiche economiche sulla capacità di creare nuovi posti di lavoro in grado di aumentare la domanda aggregata.

Inflazione

Anche il tasso d’inflazione rispecchia fedelmente le scelte fino a qui intraprese. Un tasso di inflazione che non cresce o cresce di pochi decimi di punto indica una domanda aggregata ancora stagnante. Neppure la spesa in deficit dello Stato riesce a smuoverla dimostrando che è ancora insufficiente per risultare efficace contro l’attuale crisi.

Analizzando con maggior dettaglio il tasso di inflazione negli ultimi mesi vediamo che la lieve crescita è dovuta essenzialmente al prezzo delle materie prime importate che ha determinato un aumento dei prezzi di produzione,

mentre i salari come ormai succede da anni sono rimasti fermi.

Conclusioni

I vincoli di bilancio ora appaiono per quello che sono: decisioni politiche autoimposte slegate dalla realtà. Vanno superati ma non solo per salvare i grandi soggetti economici lasciando le briciole al resto della popolazione. Crescono gli indici di borsa ed i profitti delle grandi aziende, ma per i redditi continua il lento declino degli ultimi 20 anni. Questa è una decisione. Gestire una crisi mantenendo intatte le condizioni di disaggio dei lavoratori è funzionale a favorire un cambiamento del mondo del lavoro e dell’impresa a favore dei grandi interessi e dei territori già sviluppati. Lo dimostra come si vogliono gestire le privatizzazioni (tra tutte Alitalia) e orientare la ristrutturazione delle imprese con il rischio di un peggioramento delle condizioni di lavoro e salario.


Crediamo nella libera circolazione del sapere. Ogni nostro progetto è fruibile gratuitamente e realizzato in forma volontaria dagli attivisti di Rete MMT Italia. Se ti è piaciuto, premiaci con una libera donazione.

Commenta