L'Editoriale

Ci vogliono morti

Ci vogliono morti

La lettera di chiarimenti che la Commissione europea ha inviato al Tesoro, in realtà, ammonisce il Governo italiano a non utilizzare margini di flessibilità per finanziare un piano di sicurezza nazionale contro le calamità.

L’Europa non ammette deroghe sulla flessibilità di bilancio per sostenere il finanziamento di opere di adeguamento sismico su edifici ed infrastrutture. Non si tratta di circostanza eccezionale, sostengono i tecnocrati europei, quindi niente flessibilità. Ciò nonostante la frequenza con la quale i terremoti stanno colpendo il nostro Paese, mietendo centinaia di vittime. Come dire: la disciplina di bilancio viene prima di ogni cosa, anche della vita. Gli Italiani meglio morti che indisciplinati. In realtà la legge di stabilità prevede uno stanziamento in tal senso di 2,8 miliardi, comunque insufficiente a realizzare un piano serio di prevenzione, ma l’Europa non è disposta a concedere questo sforamento, ammettendo, in prima battuta, solamente una spesa di 0,6 miliardi per fronteggiare l’emergenza dei recenti sismi nel centro Italia.

La presa di posizione di Juncker, che ha anche candidamente ammesso di fregarsene del nostro Paese, è semplicemente disumana.

Il crudele atteggiamento di Bruxelles costituisce, obiettivamente, un oltraggio al nostro Paese, a tutti i cittadini italiani, alla memoria dei defunti causati dalle calamità che ci hanno colpito e ad ogni uomo in quanto tale. I media, vergognosamente, non si soffermano sulla notizia, non la rimarcano. La comunicazione massmediatica è, come sempre, orientata ad assuefare, come se fosse normale negare il diritto ad uno Stato di proteggere la sua popolazione. La gente non riflette, si fa scivolare addosso tutto, anche le condanne a morte inflitte dall’Europa con la complicità del Presidente del Consiglio italiano preoccupato, più che altro, di rimarcare che l’Italia, al contrario degli altri Stati, rispetta le regole europee, quelle stesse regole che hanno ucciso e che continueranno a farlo.


Crediamo nella libera circolazione del sapere. Ogni nostro progetto è fruibile gratuitamente e realizzato in forma volontaria dagli attivisti di Rete MMT Italia. Se ti è piaciuto, premiaci con una libera donazione.

Commenta