L’euro è in rialzo verso il dollaro USA oggi a dispetto della pressoché universale aspettativa per la sua caduta, includendo gli indicatori tecnici che puntano a ulteriori discese.
Vedo molti punti positivi per l’euro e uno negativo.
Positivi:
- Il $ USA era andato al rialzo/l’euro al ribasso a causa di acquisti/vendite di portafoglio per ragioni “sbagliate” (ad esempio la Turchia ha venduto 12 mld di riserve di euro):
- Fine del QE della FED – questo punto totalmente psicologico dal momento che il QE in prima istanza opera come una tassa che rimuove il reddito da interesse dall’economia;
- FED che potenzialmente può aumentare il tasso – anche questo va alla rovescia – i tassi a zero sono uno stimolo deflazionistico/di contrazione;
- i tassi negativi BCE funzionano come una tassa rimuovendo attivi finanziari in euro dall’economia;
- gli acquisti di asset da parte della BCE che sono stati proposti rimuoverebbero ulteriore reddito da interesse in euro dall’economia.
- L’UE nel complesso sta avendo un surplus commerciale, che in primo luogo riduce gli attivi finanziari netti in euro del resto del mondo;
- Le spinte deflazionistiche hanno depresso i salari per gli esportatori, orientando in proprio favore i salari a parità di potere d’acquisto;
- La riduzione proattiva dei deficit in UE, assistita dai bassi tassi sui titoli di stato, continua (tutt’al più con un ritmo più moderato) a ridurre l’offerta di attivi finanziari netti nei settori non governativi dell’economia;
- Prezzi dell’energia più bassi aiutano l’UE più che gli USA a causa della maggior produzione interna di energia da parte degli USA.
Direi meglio, ad ogni modo, che la vendita non è avvenuta da parte della BCE, ma non ne ho notizia di prima mano.
Di conseguenza vedo i “fondamentali” allineati per un euro forte che può potenzialmente ritornare ai suoi massimi, con ogni intervento in aggiunta da parte della BCE che lo rafforza ulteriormente, a prescindere dal fatto che loro ne siano o meno consapevoli.
Ad ogni modo, queste forze che rafforzano l’euro stanno anche ulteriormente danneggiando l’economia, cosa che pone più stress politico sull’UE nel suo complesso. E questo stress politico che diverrà più intenso man mano che l’euro cresce ha il potenziale per porre fine all’attuale architettura istituzionale e far sì che l’euro cessi di esistere. Vale a dire, posso vedere l’euro che si deprezza fino a diventare senza valore.
Mi viene in mente il detto
Un uomo da la caccia a una donna fino a che lei non lo acchiappa
😉
E ciò che non so è se il riposizionamento di portafoglio che ha condotto la svalutazione dell’euro per le ragioni “sbagliate” abbia fatto il suo corso. Se c’è ancora strada da fare potrebbe ulteriormente condurre a liquidazioni fino a che i sottostanti flussi fiscali e commerciali ne causino l’inversione.
Originale pubblicato il 27 ottobre 2014
Traduzione a cura di Daniele Basciu