La mafia per sopravvivere ha bisogno di due elementi: la manovalanza, che le consente di esercitare il proprio potere militare sul territorio, e un sistema in grado di salvaguardare i grandi capitali finanziari di cui dispone.
Per arruolare il suo esercito, la mafia deve avere la possibilità di attingere da un gran numero di persone a cui è negata la dignità di un lavoro e che, a causa dell’indigenza, non hanno potuto formarsi e istruirsi. Chi vive in condizioni di disoccupazione e indigenza può essere più fragile alla tentazione, offerta dal potere mafioso, di acquisire una posizione sociale e soldi.
La mafia, inoltre, per sopravvivere ha bisogno di un sistema economico finalizzato a salvaguardare in ogni modo il capitale e la ricchezza finanziaria, anteponendo la libertà del capitale alla giustizia. Un sistema funzionale agli interessi della finanza ha necessità di avere una democrazia debole e uno Stato debole, con pochi strumenti e poche risorse economiche.
La mafia, in sintesi, ha bisogno di muoversi all’interno di uno Stato privo di strumenti per difendere i propri cittadini. Se le istituzioni non possono fornire a tutti un’adeguata istruzione e un degno lavoro, impediscono ai giovani di essere liberi di scegliere.
La mafia ha bisogno di un Sud con tanti disoccupati e di uno Stato che non persegue più l’interesse pubblico.
Per dovere civico e per rispetto di tutte le vittime della mafia, non possiamo accettare che lo Stato scelga, sulla base di assurde assunzioni neoliberiste, di avere 3 milioni di disoccupati per difendere i grandi capitali finanziari dall’inflazione. Non possiamo accettare che violi deliberatamente il primo articolo della propria legge costituzionale per sottostare all’egemonia delle oligarchie capitalistiche, che impone ai governi criminali regole di bilancio funzionali al trasferimento di ricchezze dai tanti cittadini verso i pochi e grossi centri finanziari.
Non possiamo accettare che ci siano meno Stato, meno risorse alla scuola e alle forze dell’ordine.
Non possiamo accettare che lo Stato abdichi alla gestione dei servizi fondamentali per la democrazia.
Ed è in questi spazi abbandonati dallo Stato che si sviluppa la mafia, spazi abbandonati dalla presenza delle istituzioni ma non dall’austerità. Che ne sia consapevole o no, l’oligarchia che governa l’Unione europea sostiene il contesto mafioso. Forse non lo sa, ma la mafia potrebbe rendere omaggio al 9 maggio, festa dell’Europa.
NB: l’immagine è il manifesto del 2014