Il Commento

Warren Mosler sul discorso di Mario Draghi all’Economic Club di New York

Mario Draghi all'Economic Club di New York

Estratto dal discorso di Mario Draghi, Presidente della BCE, tenuto all’Economic Club di New York il 4 Dicembre 2015.


Non esistono particolari limiti su come noi possiamo utilizzare i nostri strumenti.

[Warren Mosler] Vero: i limiti sono politici.

E, al riguardo, è importante ricordare che operiamo in un contesto chiaro, in cui è l’aspetto monetario a prevalere – fondamentalmente, il nostro mandato è quello di mantenere la stabilità dei prezzi.

Vero.

Infatti, è inevitabile porre in essere politiche non convenzionali, che spaziano dai tassi di interesse negativi agli acquisti di un ampia gamma di attività, i quali hanno effetti involontari sull’allocazione e sulla distribuzione.

Si, e siccome funzionano come le tasse hanno la funzione di rimuovere ricchezza finanziaria netta dal settore privato [rimuovendo dal settore privato il reddito da interessi degli asset acquistati dalla BC, NdT], possono (presumibilmente) avere l’involontario effetto di riduzione della domanda aggregata e dell'”inflazione”, causando così l’apprezzamento dell’euro esacerbando gli altri effetti involontari.

Nella scelta dei nostri strumenti di politica, puntiamo a minimizzare la portata di tali distorsioni, che è il motivo per cui, per esempio, fino ad ora abbiamo concentrato il più possibile gli acquisti degli asset verso quelli più liquidi e generici.

Non c’è dubbio sul fatto che se dovessimo intensificare l’impiego dei nostri strumenti per garantire il raggiungimento della stabilità dei prezzi previsto dal mandato, lo faremmo.

Si, ad ogni modo rimuovendo più euro riduci ancor più la domanda aggregata, è una misura deflazionistica e inoltre fa apprezzare l’euro.
Come se il falegname dicesse a proposito del suo pezzo di legno: “Non importa quanto tagli, è sempre troppo corto”.

Non sussiste alcun limite su come potremmo utilizzare i nostri strumenti, all’interno del nostro mandato, al fine di rispettare il nostro mandato. Oltretutto la Corte Europea di Giustizia ha stabilito che la BCE può contare su un “ampio potere discrezionale” quando “prepara e attua il programma di operazioni sul mercato aperto”.

Vero, potenzialmente loro possono compiere il miracolo di far diventare cieco un uomo zoppo, per così dire…

Posso quindi dire con fiducia – e senza alcuna compiacimento – che noi otterremo il ritorno dell’inflazione al 2% senza ritardi indebiti, perché attualmente ci stiamo servendo di strumenti che noi reputiamo ci possano garantire ciò, e perché noi possiamo, ad ogni modo, disporre ulteriormente dei nostri strumenti se lo riterremo necessario.

Come la Banca del Giappone e la Fed, dopo 20 e 7 anni di politiche simili, hanno continuato a dire riguardo il raggiungimento dei loro obiettivi di inflazione, dopo 6 anni anche Draghi ripete: abbiamo bisogno di un altro po’ di tempo per consentire alla nostra politica monetaria di far effetto…

🙁

 

Originale pubblicato il 6 dicembre 2015

Traduzione a cura di Gianluca Campo

Supervisione alla traduzione di Maria Consiglia Di Fonzo e Ivan Invernizzi

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