L'Editoriale

Per loro è uno scudo umano, non un valore

Già nel governo Letta era chiaro perché la politica italiana stava nominando alcune donne in ruoli di leadership. Era chiaro, già allora, il vantaggio di quella tattica: in caso di necessità ci si poteva trincerare dietro lo scudo umano del “valore donna” politicamente corretto e spostare l’attenzione sulle modalità per non doversi confrontare sui contenuti.

Non si può dire che nella guerra di spogliazione del benessere e diritti, il fronte pro austerità europeo non abbia imparato dagli errori della storia: ha abbandonato gli obsoleti carri armati e il passo dell’oca degli eserciti, ha adottato un’arma non convenzionale ed efficace.

Un’ arma nuova che piace a sinistra come a destra, agli uomini e alle donne e che riesce ad essere contemporaneamente di massa ed élite: creare degli archetipi moderni per ricostruire l’interpretazione dei fatti, usare il politicamente corretto a proprio uso e consumo. Dovevano essere dei valori ma sono diventati delle mere tecniche di comunicazione studiate a tavolino.

E così il Governo Renzi fa uso a pieni mani del “trucco e parrucco operazione donna” per apparire agli occhi della gente al passo con i tempi. La trovata renziana non è una novità. Altri governi liberisti hanno utilizzato lo scudo umano femminile sia per apparire politicamente corretti ma anche con quella di usarle come scudo umano contro gli attacchi. Quella della Kyenge è da manuale (la scelta superlativa di utilizzare, nella più grande crisi occupazionale dal dopoguerra, una donna di colore come parafulmine che avrebbe catalizzato su di sé tutto il malcontento). Anche quella della Boldrini è un’operazione niente male: ogni accusa rivolta alla peggiore Presidente della Camera dei Deputati è un’accusa alle donne. E come le neo-Ministre renziane, perfette per il gioco dello scudo umano politicamente corretto.

Ma questa operazione fa gli interessi reali delle donne? Suvvia, la politica liberista della UE ha tolto di fatto tutto ciò che serviva alle donne per emanciparsi realmente. Il mondo femminile oggi è rappresentato da donne che sono dovute tornare ad assistere i parenti malati a causa dei tagli alla sanità, che hanno dovuto cercare lavori infami per integrare il reddito dei mariti licenziati, costrette a ritirare i figli dalla scuola perché non è più accessibili. Madri preoccupate che i loro figli abbiano un destino peggiore del loro.

Riportiamo l’operazione “trucco e parrucco” nella scatola dove deve stare, la propaganda, e focalizziamoci sulla vera battaglia: rivendicare uno Stato che con la sua moneta realizzi una spesa a deficit finalizzata ai pieni servizi, piena occupazione, vero stato sociale.


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