Ho visto i risultati delle elezioni europee ed ho provato a capirli. In Francia la Le Pen ha schiantato il nazi-Hollande. Guardo i dati economici del governo Hollande
e il risultato elettorale mi è chiaro: i Francesi hanno punito le politiche di austerità, volute dall’Europa, dei governi francesi. Le folli richieste di austerità dei trattati europei sono stato punite dalle urne francesi.
UKIP è invece la sorpresa nel Regno Unito. Dal 1906 non vinceva un partito che non fosse conservatore o laburista. Corro a vedere i dati economici del Regno Unito per comprendere il valore del voto degli inglesi.
In effetti il PIL cresce molto poco, sotto l’1%, mentre la disoccupazione è ancora sopra il 6%. Anche l’Inghilterra con la sua moneta sovrana non vuole saperne dei folli trattati europei e punisce sonoramente come non succedeva da 100 anni i partiti di governo.
Ed eccomi al voto italiano. Il primo partito è il PD che dal 2011 vota supinamente ogni legge pro-austerità chiesta dalla Troika. Allora penso che tutte queste riforme e tutti questi decreti firmati dal Presidente Napolitano abbiano rilanciato l’economia italiana e che questa oggi sia la locomotiva dell’europa; del resto come spiegare un trionfo con il 40,8% dei consenti del PD. Ma ecco i dati macroeconomici che suggellano e giustificano il trionfo:
il Pil dal 2011 crolla senza sosta a parte il rimbalzo del gatto morto di fine anno 2013. I disoccupati di contro hanno una crescita inarrestabile e sono il doppio in % di quelli inglesi, ben superiori a quelli della Francia che ha registrato un Pil sempre migliore del nostro.
Ed allora, confesso, mi sono perso qualcosa.
