L'Editoriale

Di cosa necessitano gli imprenditori?

Di cosa necessitano gli imprenditori?

La politica economica e gli obiettivi aziendali

All’interno di un sistema di tipo capitalistico, la risposta alla domanda posta dal titolo di questo approfondimento può essere considerata ovvia e freddamente riassumibile in una parola sola: fatturato. Ciò che invece è soggetto a molteplici opinioni è la linea di politica economica che il Governo, e in particolare il Ministero dell’Economia e delle Finanze, debba adottare in maniera funzionale al perseguimento dell’obiettivo degli imprenditori. L’operato dei vari Governi che si sono succeduti dalla crisi del 2008 in poi è risultato a ben vedere inadeguato a fronteggiare il pesante calo di fatturato che le piccole e medie imprese italiane hanno registrato. Ennesima conferma proviene dagli ultimi dati Istat del 31 gennaio 2019, che certificano come nel quarto trimestre del 2018 l’economia italiana sia entrata in recessione tecnica. La linea di politica economica che le istituzioni pubbliche hanno fin qui varato non ha prodotto i risultati auspicati e, per questo motivo, andrebbe al più presto archiviata in favore di una manovra economica in grado di sostenere realmente gli obiettivi delle imprese.

È qui necessario constatare come il fatturato delle aziende, consistente nella somma complessiva dei loro ricavi, sia in stretta dipendenza dalla domanda che gli agenti economici esprimono per i beni e servizi prodotti dalle imprese. Un’attenta linea di politica economica dovrebbe quindi alimentare la domanda aggregata così da sostenere la capacità di spesa degli agenti economici e spingere in alto i ricavi aziendali. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto mettendo in campo un ingente piano di investimenti pubblici in tutto il Paese. Infatti, un consistente aumento negli investimenti pubblici, e quindi un sostegno alla domanda aggregata, giocherebbe il ruolo di rilanciare il lavoro delle imprese e l’occupazione all’interno del Paese.

Considerato il persistente andamento negativo della nostra economia, è d’obbligo precisare come tali investimenti debbano essere realizzati tramite una politica fiscale in disavanzo pubblico. Infatti, come insegna la contabilità nazionale, il disavanzo pubblico corrisponde in modo equivalente alle entrate finanziarie del settore privato, e solo un importante aumento di queste ultime potrebbe riattivare i consumi e gli investimenti privati.

Una politica economica in grado di soddisfare la necessità degli imprenditori esiste e passa dall’abbandono dell’austerità e dal superamento di irrazionali vincoli al bilancio dello Stato, come quello del 3% sul rapporto Disavanzo/Pil. Ciò che ancora non si scorge è una concreta volontà politica in grado di attuare un valido piano per il rilancio dell’economia italiana.

 

Articolo pubblicato sul numero di febbraio 2019 della rivista Bergamo Economia Magazine


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