La proiezione di Crisi € Cra[s]i di Daniela Corda, venerdì scorso, ha dato vita ad un coinvolgente dibattito organizzato da Rete MMT Calabria nell’ambito del festival letterario Tropea “leggere&scrivere“, alla presenza della stessa regista e del parlamentare Alfredo D’Attorre.
Daniela Corda ha illustrato il progetto del cortometraggio sulla MMT, la cui traduzione dal sardo è “la crisi, il futuro, la chiave“: nato a costo zero, è stato possibile grazie al contributo volontario di tante persone e degli attivisti di Rete MMT. Il film si sta rivelando un efficace strumento di comunicazione e divulgazione, fra i molti altri messi a disposizione da Rete MMT, in grado di spiegare al pubblico indistinto il reale funzionamento della moneta e dell’economia, sfatando così il falso mito dell’austerità propinata dai media come modello ottimale e permanente di politica fiscale.
Il dibattito, moderato da Alessandro De Salvo, coordinatore di Rete MMT Calabria, non poteva non dare spazio all’attualità. In Italia, incredibile a dirsi, si continua a morire a causa del maltempo: l’ultimo conteggio è di altre 6 vittime, questa volta nel centro-sud.
Daniela Corda ha spiegato che il rispetto dei vincoli di bilancio impedisce allo Stato di intervenire e di stanziare le somme necessarie al riassetto idrogeologico dei territori. Si tratta di una decisione politica: lo Stato, se volesse, potrebbe spendere tutto il denaro necessario al pieno impiego dei fattori di produzione, inclusa la forza lavoro inutilizzata, ed evitare così il ripetersi di tali tragedie.
Alfredo D’Attorre ha rincarato la dose, affermando che la struttura dell’Eurozona, definita una vera camicia di forza per i popoli europei, non è frutto del caso ma di una precisa strategia volta a tutelare il grande capitale finanziario dall’inflazione. Il controllo esasperato delle dinamiche inflattive è di fatto l’unico obiettivo della Bce e ha dato vita ad una politica economica improntata ai sacrifici, che ha prodotto recessione ed alta disoccupazione. È grave il fatto che il nostro Governo non intenda scostarsi da questa direzione, tanto che nel Def ha previsto un tasso di disoccupazione strutturale dell’11%.
La platea, composta da molti giovani, non è rimasta affatto indifferente agli spunti emersi; una studentessa, sul finale, ha candidamente domandato:
ma perché hanno approvato il Fiscal Compact?
D’Attorre ha risposto che all’epoca venne ritenuto che quel trattato avrebbe favorito la fiducia dei mercati finanziari e ridotto la pressione degli stessi su alcuni Paesi del sud Europa, Italia inclusa, ammettendo implicitamente un ulteriore grave vizio di costruzione dell’Eurozona, e cioè l’assenza della garanzia della Bce sui debiti sovrani degli Stati, che espone quest’ultimi a speculazioni finanziarie alle quali si tenta di porre rimedio adottando soluzioni addirittura controproducenti. Alessandro De Salvo ha rimarcato che il Fiscal Compact è stato chiaramente un errore e che, come tale, va corretto nel più breve tempo possibile per ridare una concreta speranza ai giovani della Calabria, luogo dell’evento, dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto quota 60%, così come ai giovani di tutte le regioni.