Eventi e Iniziative

2020, nulla più come prima. Anche per i falsi miti

Stephanie Kelton su Il Sole 24 Ore: il rischio delle decisioni della BCE

Ricorderemo questo 2020. La drammatica crisi sanitaria ha reso evidente in maniera traumatica quelle contraddizioni che il sistema in realtà aveva già in sé.

La narrazione dell’efficienza del sistema sanitario si è rivelata un’operazione che nel tempo ha distrutto la sanità pubblica. La retorica del debito pubblico è crollata di fronte alla necessità di ampi deficit. L’impianto immaginifico sull’architettura europea ha mostrato le sue crepe di fronte all’incapacità di dare una risposta rapida e di ampia portata. Chi sino a pochi mesi fa invocava la spending review si è riposizionato velocemente e ora chiede politiche espansive. Si è scoperto che la BCE può fermare lo spread con un clic.

Sentiamo scricchiolare le fondamenta dei falsi miti economici, ma contemporaneamente dobbiamo assistere all’ennesima discussione sul MES, invece di archiviarlo definitivamente e ricordarlo come uno dei tanti artifizi dell’austerità.

Il cambiamento di paradigma richiede di attraversare una fase densa di contraddizioni per poter prendere forma.

In questo contesto, acquista un valore speciale la pubblicazione di Il mito del deficit – la teoria monetaria moderna per un’economia al servizio del popolo” (Fazi Editore), versione italiana del recente libro di Stephanie Kelton “The Deficit Myth”. Fosse stato pubblicato qualche anno fa, il libro non avrebbe ricevuto la giusta attenzione, ma sarebbe stato relegato all’interno dei confini del dibattito accademico. L’interesse dimostrato da La Repubblica  e L’Espresso è la riprova di quanto la Kelton e la MMT stiano penetrando nei media italiani.

La MMT viene progressivamente riconosciuta come scuola economica in grado di scardinare il paradigma neoliberista, ma sappiamo anche che si moltiplicheranno i tentativi di strumentalizzarla con l’obiettivo di depotenziare le implicazioni della comprensione del concetto di monopolista della valuta.

Ci impegneremo per pubblicizzare “Il Mito del Deficit” e nei prossimi giorni pubblicheremo l’intervista a Thomas Fazi, fautore del progetto.

Abbiamo iniziato il 2020 con la pubblicazione a puntate di Soft Currency Economics di Warren Mosler datato 1995, che è considerata la prima spiegazione del funzionamento della moneta moderna e che ha aperto la strada alla costruzione dell’impianto teorico della MMT. Era il 1995 e tutto doveva ancora essere costruito.

Questo drammatico 2020 si chiude con un’inaspettata attenzione dei media italiani verso la MMT; un’attenzione che non significa oggi comprensione della MMT, ma che rappresenta un ulteriore passo in avanti per costruire domani la consapevolezza che è possibile avere un’agenda politica guidata dall’interesse pubblico.


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