Il Commento

L’ennesimo copione del terrore di Napolitano

Non sappiamo se credere o no alla speranza di Napolitano di godersi la pensione e al suo presunto imperativo morale che lo obbliga a tornare in prima linea per difendere la riforma costituzionale del Governo. Sta di fatto che torna in scena con un nuovo, vibrante intervento.

La Repubblica dà spazio, oggi, alla nuova sceneggiata Napolitano. Nell’intervista, il sicario della democrazia ammette di non riuscire ad andare in pensione perché deve terminare il suo lavoro contro le derive populiste dell’Europa, che hanno portato alla Brexit e che, nel caso italiano, sosterranno la scelta del NO al referendum costituzionale. Colui che per nove anni doveva essere il garante della Costituzione e non lo è stato non entra nel merito dei contenuti della riforma; il suo sforzo va nella direzione di terrorizzare i lettori sulle conseguenze nefaste di una mancata riforma costituzionale. E se terrore deve essere, terrore sia! E quindi prefigura le catastrofi che ci attendono fuori dal sistema euro se l’Italia non avrà

il coraggio di posizioni innovative e anche di richiami forti e elementi di coesione, di disciplina, in sostanza di riaffermazione dell’autorità delle norme e delle istituzioni comuni.

Rete MMT, a partire da domenica 18 settembre, pubblicherà articoli e commenti sulla riforma costituzionale, per comprendere meglio il valore del voto referendario. Il legame tra politiche di austerità e svuotamento dello Stato si sta facendo sempre più saldo.

Di una sola cosa possiamo ringraziare Napolitano: di indicarci sempre e con chiarezza da che parte stare. Quella opposta alla sua.


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