Gennaio 2020:
L’ultima stima del governo prevede il 2,2% del disavanzo. Il Fondo Monetario giudica positivamente il rapporto costruttivo instaurato dal nuovo governo con la Commissione Ue. Chiede però di razionalizzare le aliquote agevolate Iva e di intervenire su quota 100. Debito sempre a rischio.
[La Repubblica, 29 gennaio 2020]
Oggi, dicembre 2020, è più chiaro che quella era una narrazione.
Qualunque considerazione sul 2020 non può non fare i conti con i segni indelebili lasciati dal Covid-19, l’irruzione della pandemia sulla scena mondiale ha fatto saltare ogni schema precostituito.
Per quanto riguarda i paradigmi economici ha mostrato che l’imperatore neoliberista è nudo!
È saltata la favoletta del vincolo del 3% che ci ha tenuti prigionieri per anni. Il via libera alla spesa in deficit ha dimostrato nei fatti come il terrore dell’iperinflazione (o anche solo di una blanda inflazione) è uno scherzo della mente quando crolla la domanda aggregata.
Nessuno di noi avrebbe voluto che la strada della smitizzazione dei dogmi venisse tracciata da un tale dramma, ma nella realtà accade anche questo.
Le macerie della narrazione neoliberista create dalla rovinosa caduta degli dei dell’austerità possono lasciare spazio ai principi della Modern Money Theory, che oggi inizia ad essere percepita come unica soluzione al disastro.
La sfida non è ancora vinta. Il crollo dell’ideologia dell’austerità non implica in automatico il consolidamento di una cultura economica a favore della collettività. Gli interessi in gioco sono tali che i sostenitori del neoliberismo non mancheranno di trasformarsi con rapidità e determinazione per utilizzare ancora a loro vantaggio tutti gli strumenti che l’economia mette a disposizione. Un deficit di bilancio di uno Stato può essere il motore di un piano per la piena occupazione e per la crescita sociale e culturale dell’intera comunità oppure uno strumento per continuare ad arricchire i pochi.
Pertanto, come attivisti, l’impegno che ci attende per il 2021 è resistere ai rigurgiti del neoliberismo per continuare a far emergere con tutta la loro forza i principi base della MMT e indirizzarla all’uso per cui è stata concepita: l’interesse collettivo, la crescita sociale, culturale ed economica di tutti. Dopo anni di sforzi è il momento di raccogliere tutte le nostre energie per contribuire in questa fase decisiva alla diffusione della MMT tra la politica e gli economisti che la ispirano e soprattutto tra tutti i cittadini che devono avere la piena certezza che una soluzione esiste.
È sempre e solo una questione di volontà politica.