Il Commento

Per la Grecia la soluzione è drammatica perché la verità è stata tenuta nascosta

Non saprei come definire Tsipras e Varoufakis visto il modo in cui hanno condotto le trattative con i creditori; forse li definirei il gatto e la volpe al servizio della troika perché, di fatto, le hanno tenuto il sacco a danno del popolo greco, che pure si è espresso in modo netto nel referendum contro ulteriori misure di austerity.

Quale occasione migliore avrebbero avuto, dal pulpito mediatico che giocoforza li ha visti protagonisti, per svelare al mondo intero la verità, e cioè che qualsiasi debito sovrano giunga a scadenza è senza alcun problema pagabile se il monopolista della valuta nella quale il debito è denominato pigia un tasto del proprio pc.

Com’è noto tale monopolista nel caso dell’Euro è la Bce. Ma Tsipras e Varoufakis, che in campagna elettorale hanno promesso la salvezza al popolo greco e che dopo pochi mesi lo hanno consegnato alla sentenza della troika (povertà, povertà ed ancora povertà), si sono guardati bene dal pretendere questo, con il fine ultimo di realizzare deficit più ampi per avviare la ripresa economica, elemosinando, invece, sia più tempo per pagare sia insignificanti ristrutturazioni del debito che, seppur accettate, rappresentano solamente il prolungamento dell’agonia in corso.

Questi due miserabili personaggi hanno inscenato un braccio di ferro inesistente, avendo dimostrato, con il loro fare e il loro non dire, di non volere che il popolo greco ed il mondo intero sappiano cos’è un debito pubblico e come lo si gestisce nell’interesse pubblico, preferendo il mantenimento dello status quo, quello che a parole hanno detto di voler combattere.


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