I PUNTI CHIAVE

IL PIANO DI LAVORO TRANSITORIO

L’unico modo per eliminare le forme di lavoro degradanti è garantire sempre al lavoratore un’alternativa dignitosa, ponendo così fuori mercato le offerte di lavoro al di sotto dello standard minimo.

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ACCESSO UNIVERSALE AL LAVORO DIGNITOSO

Soffocare l’economia con l’obiettivo di creare un esercito di disoccupati in concorrenza con chi lavora è funzionale ad evitare la verticalizzazione del conflitto, promuovendo la lotta orizzontale tra poveri.

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LO STATO COME ARCHITETTO DEL FUTURO

Lo Stato deve stare dalla parte del 99% della popolazione, affinché tutti abbiano accesso alle opportunità, alla sicurezza e al progresso. Solo uno Stato monopolista della valuta può garantire questo, mai il privato.

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LA FELICITÀ SOCIALE COME FINE ECONOMICO

L’austerità impone, a chi vive del proprio lavoro, di subire la propria vita invece di guidarla. I killer sociali sanno che se non puoi scegliere sei più debole. Pretendiamo che le politiche economiche siano indirizzate all’interesse pubblico, cioè a noi tutti, garantendo sempre un’alternativa dignitosa.

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IL MERCATO È UNA COSTRUZIONE SOCIALE STATALE. LO STATO PRECEDE IL MERCATO E NE CONFORMA IL DNA

Il mercato non è un’entità magica, ma una costruzione sociale. Come tale può essere conformato all’interesse generale o all’interesse delle oligarchie. L’austerità è la politica economica che, creando disoccupazione, consolida il potere delle oligarchie. La MMT è lo strumento scientifico che ribalta l’austerità.

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IL SALTO IDEOLOGICO

La narrazione dell’austerità è creata ad arte per farci volgere lo sguardo ovunque, ma mai sulla causa. Alziamo lo sguardo. Dobbiamo pensare a soluzioni di ampio respiro. Lottare per la piena occupazione è quello che temono di più.

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LA PIAGA

Siedono ai tavoli delle commissioni, a Bruxelles come nei parlamenti nazionali. Consolidano i rapporti di forza economici tramite la disoccupazione. Sono killer sociali. Danno la colpa della disoccupazione ai disoccupati e creano una narrazione dell’espiazione per indebolire la nostra giusta voglia di riscatto.

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