LO STATO COME ARCHITETTO DEL FUTURO

Lo Stato deve stare dalla parte del 99% della popolazione, affinché tutti abbiano accesso alle opportunità, alla sicurezza e al progresso. Solo uno Stato monopolista della valuta può garantire questo, mai il privato.

COSTRUIRE PROGRESSO SOCIALE ED ECONOMICO FACENDO DELLO STATO L’ARCHITETTO DEL FUTURO

Lo Stato è il soggetto che ha configurato l’impianto socio-istituzionale su cui il capitalismo si è evoluto e ha preso forma. L’autorità politica non deve solo agire a posteriori nella cura delle patologie del capitalismo, ma è fondamentale che agisca anche a priori per raggiungere il progresso economico e sociale, ponendosi come “architetto del futuro”. Lo Stato architetto del futuro è la chiave per l’emancipazione, la libertà, la speranza. È un elemento di struttura, non di sovrastruttura.

Lo Stato è l’unico soggetto dotato della capacità finanziaria che consente di realizzare gli investimenti sul futuro e di affrontare le sfide storiche con cui il settore privato non può e non vuole confrontarsi. È l’unico che può garantire l’accesso universale ai diritti fondamentali per il pieno sviluppo e la partecipazione economica e sociale della persona. È l’unico che può farsi garante della costruzione di un’autentica democrazia economica, politica e sociale.

È l’unico che può impostare il sistema in modo tale che i rapporti di forza che si sviluppano nella società non arrivino mai ad essere così squilibrati da consentire ai comitati d’affari dell’aristocrazia capitalistica di determinare in solitudine il percorso storico delle nazioni, come invece succede quasi sempre oggi.

La ricerca di base scientifica e medica, l’allestimento di infrastrutture materiali e immateriali, gli investimenti di lungo periodo a ricaduta collettiva molto spesso implicano elevati rischi di fallimento e necessitano di un tale ammontare di lungimiranza e “pazienza” che nessuno, nel settore privato, è in grado di farsene carico.

 

È il motivo per cui io considero
lo Stato come trascendentale.
Seguendo le politiche motivate
dalle vere leggi dell’economia,
lo Stato permette alle persone,
ciascuno come individuo libero
ed autonomo, di accedere ad un livello
superiore di conoscenza, felicità,
scoperta del loro futuro:
l’accesso all’Universo.

 

ALAIN PARGUEZ

La Teoria Generale della Moneta, dello Stato,
del benessere: sulla via verso la Libertà!
www.retemmt.it, prima stesura (Agosto 2013)

 

Il primo dei “settori strategici”, il primo investimento reale per una comunità, è quello costituito da giovani e bambini. Le capacità che i bambini esprimeranno nel futuro saranno le uniche capacità di cui la società del futuro sarà dotata. I bambini sono l’investimento di lungo termine più importante che si possa fare, ed uno dei primi ad essere mortificato dalla piaga dell’austerità.

Per investimento nei giovani e nei bambini si intende l’allocazione di risorse in tutte quelle attività che promuovono la crescita personale, la crescita anche di quell’immaginazione necessaria alla completa espressione della capacità creatrice dell’individuo e, di conseguenza, della società. L’accesso a quelle esperienze, a quei percorsi di vita che formano l’uomo prima ancora del lavoratore. L’accesso universale alla scoperta della natura, alla pratica sportiva come attività sociale e culturale prima ancora che fisica, alla produzione artistica ed artistico-artigianale, alla scoperta del territorio e certamente all’istruzione di qualità per garantire un’uguaglianza sostanziale delle opportunità. Uguaglianza delle opportunità come condizione confermata lungo tutto il percorso di vita delle persone, e non solo “una tantum” quando queste entrano nel gioco. “Non basta garantire opportunità all’inizio della gara” e non è tantomeno lecito porre un privilegio – l’accesso alle esperienze che promuovono la piena crescita della persona – “come legittimazione di un secondo privilegio (una condizione economicamente più elevata)”.

Lo Stato deve favorire l’accesso ad un superiore livello di conoscenza interdisciplinare, che consenta alle persone di maturare una consapevolezza del proprio “Io storico”, sviluppandone l’abilità a perseguire obiettivi corali, creando congiuntamente le condizioni per una pacifica coevoluzione tra Uomo e natura articolata in un rapporto simbiotico e non ciecamente predatorio.

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