Approfondimento

MMT: prima lo studio e poi il dibattito

MMT: prima lo studio e poi il dibattito

Nel botta e risposta pubblicato su Econopoly, il blog del Sole 24 Ore, tra Fabrizio Ferrari VS Luca Giangregorio e Ivan Giovi, Ferrari risponde ai due economisti citando anche la MMT, che definisce errata e illogica. Per argomentare il suo giudizio riprende un principio della MMT che nel suo articolo riformula così:

Quando il settore pubblico si indebita, “il settore privato sta aumentando la sua ricchezza finanziaria, accumulando capitale grazie al risparmio pubblico negativo”

Rimettiamo le cose nel giusto ordine. Ricordiamo che la MMT afferma che il deficit dello Stato corrisponde al risparmio netto dei privati: se lo Stato spende 100 e distrugge con le tasse 90 allora lascia nel settore privato 10.

Secondo Ferrari la dimostrazione di questa illogica ed errata convinzione ha due spiegazioni: una intuitiva e l’altra algebrica.

In quella intuitiva, secondo Ferrari, la ricchezza privata non può aumentare perché:

  1. se la spesa in deficit è per investimenti lo Stato tasserà per recuperare l’indebitamento;
  2. se la spesa dello Stato in deficit è fatta in beni, servizi o trasferimenti allora il risparmio privato diminuisce perché lo Stato dirotta parte del risparmio dagli investimenti al consumo pubblico e privato.

Commentiamo le intuizioni di Ferrari:

  1. se le tasse recuperano tutto l’indebitamento allora non si ha più spesa in deficit, pertanto siamo nella situazione con deficit = 0 e di conseguenza risparmio privato netto = 0. Ma questo è esattamente quanto afferma la MMT, senza peraltro inventare nulla in quanto si tratta di una semplice identità contabile;
  2. a fronte della spesa dello Stato fatta attraverso l’acquisto di beni e servizi, tra i quali rientrano anche gli investimenti pubblici, la diminuzione del risparmio privato netto avviene nel caso in cui lo Stato voglia più che compensare tutta la spesa fatta imponendo una tassazione maggiore della spesa, cosa che andrà a ridurre anche il risparmio accumulato in precedenza. In questo caso siamo in surplus di bilancio statale e non in spesa in deficit. Per cui l’intuizione del Ferrari confonde surplus con deficit.

Per quanto riguarda la dimostrazione algebrica utilizziamo la sua stessa formula indicando però con maggiore chiarezza tutti i termini algebrici:

  • I – S è il saldo privato, dove I è l’investimento ed S il risparmio;
  • G – T è il saldo del settore pubblico, dove G è la spesa pubblica e T la tassazione;
  • X – M è il saldo con l’estero, dove X rappresenta le esportazioni ed M le importazioni.

Esplicitando la formula usata da Ferrari e da tutti i testi di macroeconomia abbiamo che:

(G – T) + (I – S) + (X – M) = 0

Ponendo per semplicità (X – M) = 0 come, senza dirlo, fa lo stesso Ferrari, abbiamo:

(G – T) + (I – S) = 0

Da cui si deduce algebricamente che quando G – T > 0, ovvero quando lo Stato spende in deficit, anche S – I > 0, ovvero aumenta il risparmio privato netto a conferma di quanto dice la MMT (e chi sa leggere le formule algebriche).

Per una lettura di maggior approfondimento rimandiamo all’articolo pubblicato questa settimana da Rete MMT: Che succede se nessuno compra il debito? – In che modo il Governo spende e contrae prestiti senza che questo causi iperinflazione.


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