Eventi e Iniziative

La MMT ha un grande ostacolo da superare per avere successo in Europa

In generale, in Europa, i Paesi che vogliono spendere di più non possono e, quelli che possono, si rifiutano di farlo.

Questo è un grande ostacolo per la Teoria della Moneta Moderna, la scuola di pensiero che si sta sviluppando, la quale afferma che i governi dovrebbero usare i loro bilanci per dirigere le economie.

Questo probabilmente è il motivo per cui la MMT, che si è intrufolata nei dibattiti politici degli Stati Uniti e del Giappone, non ha praticamente conquistato la stessa attenzione in Europa che, probabilmente, possiamo definire come l’angolo dell’economia mondiale che ha un più urgente bisogno di un aiuto fiscale.

Stiamo sul pezzo

In termini di iniezione di stimoli fiscali l’Eurozona è in ritardo rispetto alle altri grandi economie

Assenza di sovranità monetaria

L’idea principale della MMT è che i governi, grazie alla valuta di propria emissione, possono spendere senza preoccuparsi di andare in default (il vero vincolo è rappresentato [solo] dall’inflazione).

Per saperne di più: What You Need to Know About Modern Monetary Theory [Cosa devi sapere sulla MMT]

Tuttavia questo principio non può essere applicato ai 19 Paesi dell’Eurozona. Non disponendo di valute di propria emissione, nessuno di essi ha questo tipo di sovranità e, quindi, la politica monetaria è rigidamente separata da quella fiscale.

I tassi di interesse sono stabiliti dalla Banca centrale europea per l’intera regione dell’Eurozona, mentre i bilanci sono gestiti dagli Stati membri. Questi devono rimanere entro i limiti rigorosi stabiliti dall’Unione Europea e gli Stati non possono stampare euro per coprire i loro deficit.

“La dimensione Cartalista, ovvero il fatto che una valuta sia emessa da uno Stato, non è pienamente presente in UE”, afferma lo storico economico Emmanuel Mourlon-Druol dell’Università di Glasgow”. È questa, probabilmente, la differenza nel dibattito sulla MMT negli Stati Uniti”.

C’è stata anche una divergenza nei risultati economici. Mentre i deficit di bilancio hanno aiutato gli Stati Uniti (e il Giappone) a recuperare più rapidamente dopo il 2008, l’Europa si è concentrata sull’austerità per ridurre il debito.

Costo dell’austerità

I Paesi che hanno dato più stimoli fiscali [all’economia] sono cresciuti più velocemente rispetto all’Europa

Obiettivo: Germania

Le richieste di stimolo fiscale stanno diventando sempre più rumorose perché un decennio di politica monetaria spregiudicata potrebbe aver esaurito la capacità della BCE – il cui tasso di interesse di riferimento è già inferiore allo zero – di rispondere agli shock.

L’attuale presidente della BCE, Mario Draghi, e il suo successore designato, Christine Lagarde, hanno entrambi sollecitato i governi a dare una mano realizzando un maggior livello di spesa. Non lo affermano in modo esplicito, ma il loro obiettivo principale è la Germania.

Negli ultimi cinque anni, la potenza economica dell’Europa ha realizzato avanzi di bilancio e, nonostante un rallentamento della crescita, infrastrutture fatiscenti e la diminuzione dei consensi per i politici mainstream, la Germania ha mostrato scarso entusiasmo nell’allentare i lacci della borsa.

Per maggiori informazioni: Bundesbank Sees No Need for Fiscal Stimulus Right Now [La Bundesbank non ha bisogno di stimoli fiscali in questo momento]

Al contrario, l’Italia – la cui economia è rimasta stagnante da quando è entrata nell’euro – ha criticato i limiti del bilancio dell’UE e si è scontrata con le forze del rigore dei conti di Bruxelles.

L’Italia è in ritardo

[Nel tempo] si è creato un ampio divario tra lo standard di vita in Italia e quello in Germania.

“Una Moneta priva di Stato”

I sostenitori della MMT – e anche molti economisti convenzionali – hanno criticato l’impostazione dell’Eurozona sin dalla sua istituzione.

Randall Wray, uno dei principali studiosi della MMT, nel suo libro del 1998 “Understanding Modern Money” ha scritto che quando i Paesi hanno aderito all’euro, hanno – di fatto – accettato di “realizzare la loro politica fiscale in una valuta estera”.

Non sorprende, quindi, che molti economisti della MMT affermino che l’unione monetaria è inevitabilmente imperfetta e dovrebbe essere sciolta.

Dirk Ehnts, un economista tedesco raro sostenitore entusiasta della MMT, non è d’accordo.

Ehnts, autore di uno dei primi libri di testo basati sulla nuova teoria, afferma che una via migliore per andare avanti sarebbe istituire un Ministero del Tesoro per tutto il continente per equilibrare [l’azione] della banca centrale e risolvere il problema di una “Valuta priva di Stato”.

La stessa BCE sostiene questa idea di [creare] una “capacità fiscale” e l’idea ha una lunga storia. Ma, di fatto, la sfida è scoraggiante e c’è poco desiderio da parte dei governi per una maggiore integrazione.

Tuttavia, l’Europa ha dimostrato la sua capacità di operare in modo flessibile quando, nel 2012, Draghi ha promesso di fare “tutto ciò che serve” per salvare l’euro; un passo che, di fatto, ha posto un freno al debito pubblico.

Molti osservatori sperano che Lagarde, che subentrerà a novembre, incoraggerà un ripensamento fiscale.

‘Possiamo vincere’

“In un mondo perfetto, la Lagarde dovrebbe esercitare una forte pressione sui politici affinché aumentino la spesa”, afferma Ehnts. “La banca centrale non dovrebbe dare istruzione ai governi sulla politica macroeconomica. Ma penso che in questo caso non si possa evitare “.

Ehnts racconta le sue conversazioni con una gran numero di economisti tedeschi – del mondo accademico, del mondo degli affari e della Bundesbank – e afferma che i giovani dello staff tendono a comprendere la teoria MMT meglio della maggior parte dei professori.

Sottolinea che Peter Bofinger, uno dei più noti economisti tedeschi ed ex consigliere del governo, ha recentemente affrontato la questione se le banche centrali possano finanziare direttamente i deficit pubblici.

La domanda, ha concluso, “Non dovrebbe essere se, ma quanto?”

La Germania ha “molto rispetto per queste idee”, afferma Ehnts. “Spero e penso che possiamo vincere”.

Un dibattito ad Amburgo nel mese prossimo, che vedrà partecipare i pesi massimi provenienti da entrambi i campi, potrebbe essere l’occasione per tenere traccia delle cose fatte.

In un angolo dovrebbe apparire Stephanie Kelton, l’economista MMT di più alto profilo. E nell’altro, Jens Weidmann – capo di quella che potrebbe essere l’istituzione al mondo meno amica della MMT – la Bundesbank.

 

Originale di Carolynn Look pubblicato il 7 settembre 2019

Traduzione a cura di Stefano Sanna, Supervisione di Maria Consiglia Di Fonzo


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