L'Editoriale

Il debito italiano, Trump, la Merkel e la geopolitica

Il debito italiano, Trump, la Merkel e la geopolitica

Il Financial Times ha rilanciato la notizia dell’interesse di Trump all’acquisto del debito pubblico italiano.

Di seguito un estratto dell’articolo:

Stando a quel che si dice, nel corso di un incontro con il Primo Ministro Giuseppe Conte lo scorso mese alla Casa Bianca, il Presidente Donald Trump si è reso disponibile ad acquistare i titoli di Stato italiani. Secondo il quotidiano italiano Corriere della Sera, Trump si è offerto di sostenere il finanziamento dell’indebitamento pubblico del 2019, quando il Tesoro – come è stato pianificato – emetterà un debito del valore di circa 400 miliardi di euro (pari a 462 miliardi di dollari).

Sulla questione del motivo per cui l’Amministrazione statunitense avrebbe deciso di agire come un acquirente di ancoraggio dei titoli italiani, il quotidiano cita Christopher Wood – analista finanziario autore della newsletter “Greed and Fear” – il quale suggerisce che Trump potrebbe non vedere l’ora di introdurre divisioni all’interno dell’UE:

Trump non avrebbe potuto rendere più chiaro il fatto che egli sostiene la causa di coloro che in Italia vogliono abbandonare l’Euro

sostiene Wood.

Abbiamo chiesto a Warren Mosler un commento alla notizia:

È possibile che Trump voglia acquistare euro per far sì che il dollaro si deprezzi, così da ottenere vantaggi commerciali e accantonare riserve – per segnalare la “potenza” degli Stati Uniti – nonché interrompere la politica dell’UE che – tra l’altro – sostiene la Russia.

Facciamo una sintesi.

La retorica di Trump, che segue l’interesse delle grandi aziende esportatrici più di quello della popolazione, considera il deficit della bilancia commerciale come qualcosa di negativo. Secondo il governo USA, acquistare un ammontare significativo di debito pubblico italiano denominato in euro significherebbe vendere dollari in cambio di euro, favorendo – in tal modo – le esportazioni USA in Europa a svantaggio delle importazioni europee negli USA. Danneggiare le esportazioni europee in USA vorrebbe dire soprattutto danneggiare la Germania, la quale trova nel mercato americano il suo più importante mercato di sbocco. Angela Merkel non è nelle corde né di Trump né di Putin, ed è facile per Trump costruire un asse con il governo italiano.

La geopolitica sta andando nella direzione di sottrarre centralità all’Unione europea e alla Germania in particolare. Il terreno di lotta resta però quello di chi riesce ad esportare di più, e non quello del rafforzamento delle condizioni di benessere dei propri cittadini puntando sulla domanda interna (spesa pubblica, consumi e investimenti).

Se vuoi capire perché l’export netto non è nell’interesse popolare guarda queste due pillole video:


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