Il Servizio

Pordenone: il mondo dell’impresa a confronto con la MMT

Sabato 24 ottobre a Pordenone, nella caratteristica cornice del Chiostro dell’ex convento di San Francesco, si è svolta la conferenza La crisi l’economia e gli scenari futuri – strumenti e proposte per la ripresa e lo sviluppo”, realizzata in collaborazione con il Comune e Confcommercio-Ascom Pordenone, con il patrocinio di vari soggetti istituzionali. Fra le autorità presenti anche il Sindaco, Claudio Pedrotti. Relatori: Massimo Giordano (Direttore Ascom) e Daniele Basciu (Direttore Scientifico di Rete MMT); moderatore Golfredo Castelletto (Presidente Rete MMT FVG).

Massimo Giordano ha illustrato la situazione delle imprese: la pressione fiscale, sia a livello nazionale sia regionale, è elevatissima e risulta essere

il più grande ostacolo per la crescita delle imprese.

Ha inoltre commentato gli ultimi dati su PIL e occupazione, leggermente più positivi rispetto al recente passato, sottolineando che la ripresa c’è

“ma è debole, serve fare di più per far ripartire i consumi, e per fare ciò non si può certo continuare sulla strada delle politiche di austerità”

precisando che:

in ogni caso, non torneremo mai più ai livelli di ricchezza e consumi del periodo prima della crisi.

Daniele Basciu ha spiegato i principi chiave della MMT, come l’importanza della spesa in deficit dello Stato per creare ricchezza per il settore privato. Ha ribadito che uno Stato con moneta sovrana non può fare default, e che le tasse in uno Stato che ha la sua moneta non servono a finanziare la spesa pubblica. La crisi dei paesi dell’Eurozona dipende dalle politiche di austerità e dall’euro.

L’intervento di sostegno finanziario all’euro da parte della BCE è stato subordinato a ulteriori politiche di austerità che hanno peggiorato la situazione dell’economia reale

Basciu ha anche motivato come la scelta del governatore BCE Draghi di prolungare il Quantitative Easing sia inefficace e controproducente, citando Richard Koo (AD Nomura) secondo cui il QE europeo finirà come il QE giapponese

utile per chi è già ricco, non per l’economia reale di cittadini e imprese.

Infine, ha indicato alcune proposte MMT per rilanciare la domanda interna, mediante i “Piani di Lavoro Transitorio”.

Al termine degli interventi è seguito il dibattito, nel corso del quale Giordano ha precisato che a suo parere i problemi più grandi dell’Italia non derivano da questioni monetarie, ma da problemi della pubblica amministrazione, mastodontica e che trasforma in spreco tutto ciò che trova, e poi da mancanza di infrastrutture adeguate. Basciu, condividendo in parte tale aspetto, ha aggiunto che se mancano le infrastrutture è perché non si spende abbastanza per ammodernarle e che gli sprechi e le inefficienze della pubblica amministrazione, per quanto odiosi siano, non possono essere causa di una crisi di finanza privata.

L’iniziativa ha costituito una valida opportunità d’informazione e arricchimento per tutta la comunità civile la quale, considerate le difficili prospettive economiche con cui continuerà a misurarsi, è chiamata ad essere partecipe e più consapevole nelle scelte e nel processo democratico.

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