Approfondimento

Modern Monetary Theory: l’ultima posizione progressista

La prima linea cosiddetta progressista è in piena ritirata. Hanno scoperto la dura realtà, quella che i loro buonismi supplicanti non riescono a recidere, quella che spopola a forza di

già, i mercati finanziari potrebbero distruggerci ma come possiamo tagliare questo o quello

non c’è da tagliare. Sono caduti nel grande paradigma, il vangelo secondo cui gli Stati Uniti sono a rischio imminente di diventare la nuova Grecia; parabola nella quale i mercati finanziari possono toglierti i fondi e la capacità di spesa, e poi ti fanno rinunciare della sovranità nazionale e chiedere l’elemosina aggrappandoti a un salvataggio da parte del FMI, oppure andare incontro al default o magari rimediare con la stampa di moneta che ti lanci giù per quel pendio scivoloso fino all’iperinflazione, e bla bla bla…

E così le prime linee progressiste, per dimostrare che anche loro sono gente matura e fiscalmente responsabile che mai penserebbe di una siffatta crisi finanziaria, è più che d’accordo nel riconoscere che il deficit di bilancio è davvero una minaccia molto pericolosa, che nel lungo termine merita la giusta attenzione. E il presidente Obama, a nome dei democratici, ha proposto la sua ricetta: ridurre il deficit di oltre 4 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, e sul tavolo va messo tutto, compresi il sistema pensionistico e la sanità. La principale differenza tra Repubblicani e Democratici è che i primi vogliono solo tagli alla spesa, gli altri sono per includere aumenti della tassazione.

Ironia della sorte è che con la produttività ai massimi di tutti i tempi, e senza alcuna carenza di risorse necessarie per assistere gli anziani secondo standard che ci rendano orgogliosi di essere Americani, curare i malati, educare i bambini, fornire infrastrutture pubbliche e strutture istituzionali che favoriscono e facilitano il settore privato e l’occupazione, non c’è mai stato periodo migliore per l’agenda progressista.

I soli pochi progressisti che invece capiscono tutto questo e hanno mantenuto la rotta con la vera agenda progressista sono quelli che riconoscono la Modern Monetary Theory (MMT). Tali progressisti MMT si sono accorti che una valuta come il dollaro USA è un semplice monopolio pubblico, e che quelle che seguono sono le reali operazioni monetarie:

  1. Le tasse statali servono a regolare la domanda aggregata, e non ad incrementare i ricavi dello Stato.
  2. L’indebitamento statale serve a regolare la struttura a termine dei tassi di interesse, e non a finanziare la spesa.

In altre parole, la MMT ci insegna che il Governo USA non può finire a corto di dollari, che non è vincolato in termini di spesa dal debito estero, e che l’iperinflazione può manifestarsi con una spesa sostenuta sì, ma solo oltre il punto in cui si è raggiunto il punto di piena occupazione e di piena capacità produttiva. Non esiste che il governo degli Stati Uniti possa diventare la prossima Grecia o Irlanda. La MMT ci insegna come, dal punto di vista finanziario, entrando nell’eurozona, queste nazioni sono nella stessa posizione degli Stati USA. Dunque mentre la California e l’Illinois potrebbero diventare le prossime Grecia o Irlanda richiedendo un salvataggio federale per evitare il default, così come Grecia e Irlanda necessiterebbero di un salvataggio da parte della BCE, la proclamata analogia tra Grecia e governo USA è totalmente falsa e tragicamente controproducente.

Quanto al debito pubblico statunitense e a tutto ciò che è stato detto riguardo l’indebitamento verso la Cina, la MMT riconosce che i titoli del Tesoro USA a livello funzionale non sono altro che conti di risparmio presso la FED che la FED stessa capita che chiami conti di titoli. Già, le migliaia di miliardi di dollari di debito pubblico americano non sono altro che molti dollari in conti di risparmio presso la FED; quando la Cina compra buoni del Tesoro, cosa che noi chiamiamo indebitarsi con la Cina, quello che succede è che i dollari che si sono guadagnati i cinesi vendendoci le loro cose e che stavano nei conti di deposito alla FED, adesso vengono spostati in conti riserva della FED. E quando si rimborsano i titoli alla Cina, cosa che accade ogni mese quando qualche titolo va a scadenza, la FED altro non fa che spostare questi dollari (più altri dollari d’interesse) dai conti di riserva dei cinesi a quelli di deposito, tutti a libro contabile della FED (notate: non c’è alcun nipote coinvolto in questo processo!).

Se confrontate con la MMT, tutte le argomentazioni del mainstream finanziario volte a togliere i fondi e a “rafforzare” (ironico, ndr) la previdenza sociale e la sanità falliscono completamente. Tutti gli argomenti finanziari volti al privare di fondi l’istruzione falliscono anch’essi. Tutte le motivazioni finanziarie mainstream che si oppongono al mantenimento delle infrastrutture pubbliche desiderate colano a picco miseramente. E la disoccupazione può essere eliminata a tutti gli effetti in breve tempo.

Ad esempio, a proposito di iniziative progressiste che la MMT supporta, molti progressisti MMT oggi vedono di buon occhio la sospensione immediata di tutte le imposte FICA (Federal Insurance Contributions Act, tassa sul lavoro che finanzia la sanità, ndr), altamente regressive, che come qualsiasi altra tassa sul lavoro nessun progressista dovrebbe tollerare. Eliminando questo genere di imposizioni l’economia tornerebbe sulla strada progressista, con un effetto a cascata contro l’attuale politica economica altamente regressiva esercitata dall’odierna amministrazione, politica che farebbe arrossire persino Reagan. E’ vero che negli ultimi anni (2010 e 2011, ndr) abbiamo assistito a una crescita reale positiva, ma con la disoccupazione rimasta vicino ai valori minimi post-depressione e con i salari spinti continuamente verso il basso, le paghe dei dirigenti si sono alzate e le scorte di prodotti sono più che raddoppiate, dal momento che l’amministrazione Obama è stata protagonista del più massiccio trasferimento di ricchezza dagli ultimi ai più benestanti della storia del mondo. Tuttavia, molti progressisti si oppongono violentemente al taglio delle imposizioni FICA, facendo palesare che tali tagli taglierebbero fondi alla sanità. E senza la comprensione della MMT non sono nemmeno in grado di difendere l’accoppiata di taglio delle tasse e reale rafforzamento di Previdenza sociale (aumento delle pensioni) e Sistema Sanitario.

In assenza di attuale carenza di cibo, vestiti e abitazioni per i nostri anziani, non può esserci disaccordo sul fatto che essi non siano completamente tutelati dalle pensioni della nostra Previdenza sociale; non solo, ma data la marcata carenza di domanda aggregata presente in generale nell’economia statunitense, i progressisti MMT rifiutano categoricamente qualsiasi parvenza di riduzione delle indennità pagate dal Sistema Previdenziale o Sanitario, supportandone anzi un aumento, assieme al taglio delle imposizioni FICA.

Realizzare che gli unici vincoli alla nostra prosperità sono i limiti della capacità produttiva e le risorse disponibili, includendo tutte le persone in grado e disponibili a lavorare, pone i progressisti della MMT lontano dall’odierno pensiero unico e soprattutto al di fuori dei paradigmi di destra e sinistra, per lo più limitati dall’handicap delle loro false nozioni secondo cui i deficit sono di per sé un problema e incessanti nel sostenere una riduzione del deficit anche nell’odierno contesto di crollo della domanda aggregata.

I progressisti della MMT sanno che gli Stati Uniti possono riuscire a difendere sé stessi, potendo assicurare che le tasse siano basse a sufficienza in relazione alla spesa (federale, ndr) per consentire al settore privato di assumere chiunque, oggi disoccupato, voglia lavorare, e per consentire al governo di fornire, mantenere e sovvenzionare le infrastrutture pubbliche che si ritengono più appropriate, incluse le spese della difesa, il sistema legale, il sistema previdenziale, i trasporti, la sanità, la ricerca e l’educazione, includendo anche il sovvenzionamento del settore privato per finalità pubbliche qualora sia il caso.

Allora, se sei populista e progressista, e se le parole dette sin qui ti suonano bene e te la senti di approfondire la MMT, leggi per favore Le 7 innocenti frodi capitali della politica economica.

(NDT: Versione italiana a cura di Edizioni Arianna: LINK)

Inoltre, così giusto per non prendere per buona la mia parola, qua c’è qualcosa sul bilancio federale che l’economia unica progressista e le altre organizzazioni politiche sostengono; fateci caso, nessuno è disposto a confutare né l’interpretazione di Clinton sui surplus di bilancio né il pensiero che i deficit del governo federale siano di per sé evitabili:

 

Originale pubblicato il 13 giugno 2011

Traduzione a cura di Marco Medici


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