Approfondimento

MMT alla BCE: non puoi creare inflazione anche se volessi farlo

Ripubblichiamo un articolo scritto da Warren Mosler nel novembre del 2011 in cui evidenziava tutti i limiti degli interventi attuali della BCE.

(la Redazione)


Con gli strumenti ora immediatamente disponibili, incluso il rendere disponibile liquidità illimitata alle banche membre, la riduzione del tasso interbancario e l’acquisto di titoli di Stato della euro, la BCE non ha possibilità di causare alcuna inflazione monetaria, e non ha importanza con quanta forza ci possa tentare. Semplicemente non esiste alcun canale noto, diretto o indiretto, in teoria o pratica, che colleghi queste politiche all’economia reale.

(Notate che questo non significa che bloccare la concessione di liquidità alle banche e il supporto ai governi nazionali non sarebbe disastroso. È un po’ come l’olio nel motore. Hai bisogno di uno o due galloni d’olio perché il motore funzioni a dovere, ma incrementi ulteriori dell’olio nella coppa non modificheranno la performance del motore)

Tassi più bassi sicuramente non servono allo scopo. Basta guardare com’è andata in Giappone per due decenni, negli Stati Uniti per tre anni e le politiche di bassi tassi BCE degli anni recenti. Non c’è niente che suggerisca un’inflazione monetaria/eccesso di domanda aggregata o indebolimento inflazionario della valuta derivante dai bassi tassi. Se c’è qualcosa, a me pare che l’effetto depressivo sui risparmiatori indichi che i bassi tassi fissati dalla BC potrebbero addirittura, ironicamente, stimolare la deflazione attraverso il canale di trasmissione del reddito d’interesse, dal momento che il settore non governativo è necessariamente percettore netto del reddito d’interesse, laddove il Governo è pagatore netto (vedere Bernanke, Reinhart, and Sacks, 2004, Paper FED sugli effetti fiscali dei cambiamenti nel tasso di interesse).

E se ciò che è chiamato quantitative easing fosse inflazionistico, il Giappone sarebbe in iperinflazione, con gli USA a breve distanza. Nemmeno esiste alcun segno che l’acquisto BCE di bond denominati in euro sia sfociato in qualche forma di inflazione monetaria, mentre solo pressioni deflazionistiche continuano a svilupparsi in tale implosione del debito in corso. Il motivo per cui non esiste inflazione che derivi dal fatto che la BCE acquisti i bond è che tutto ciò che fa è spostare la titolarità degli investitori da debito pubblico ai bilanci BCE, cosa che non cambia niente nell’economia reale.

Né la fornitura di liquidità ha niente a che vedere con l’inflazione monetaria, il deprezzamento della valuta o il credito bancario. Come tutti gli insider del sistema monetario sanno, il credito bancario non è mai subordinato a vincoli di riserva. I vincoli all’attività bancaria provengono dai regolamenti, compresi requisiti di capitale e standard di erogazione prestiti e, di certo, dal merito creditizio di chi cerca di ottenere i prestiti. Con la BCE che ha reso disponibile liquidità illimitata negli ultimi anni, non credete che, se stesse arrivando qualche tipo di problema monetario, si sarebbe già presentato ad oggi?

Così la grande ironia di oggi è che, mentre non c’è niente che la BCE possa fare per provocare inflazione monetaria, anche se volesse farlo, la BCE, temendo l’inflazione, si trattiene nell’acquisto di titoli di Stato che eliminerebbe il rischio di solvibilità dei governi nazionali senza bloccare le spinte di deflazione monetaria attualmente esistenti.

Quindi da dove arriva l’inflazione monetaria? Politica fiscale. L’inflazione di Weimar fu causata da un deficit spending dell’ordine di qualcosa come il 50% del PIL per acquistare le valute estere necessarie per i risarcimenti di guerra. Non fu una sorpresa che vendere così tanti marchi tedeschi in cambio di valute estere sul mercato abbia portato il marco così in basso come ha fatto. Infatti, quando tale politica alla fine terminò, contemporaneamente terminò anche l’inflazione. E non ci fu niente che la banca centrale potesse fare con i tassi d’interesse o l’acquisto o vendita di titoli o di altro per fermare l’inflazione causata dal deficit spending massiccio, così come oggi non c’è niente che la BCE possa fare per rovesciare le spinte deflazionistiche poste in essere dalle misure di austerity.

Così siamo qui, con la BCE che pretende austerity deflazionistica dagli Stati membri in cambio di un limitato acquisto di Titoli di Stato che ha tenuto in piedi una qualche forma di solvibilità dei governi nazionali, senza dimostrare di aver chiaro che non può creare inflazione con i suoi strumenti di politica monetaria, anche se intendesse farlo.

Post scriptum

L’unico modo in cui la BCE potrebbe creare inflazione sarebbe acquistare dollari o altre valute estere definitivamente, cosa che non fa neanche quando potrebbe volere un euro più debole, dal momento che, per posizione ideologica, vuole che l’euro sia valuta di riserva, e non accumula riserve in moneta estera che diano all’esterno la sensazione che l’euro abbia un valore derivante da tali sottostanti valute estere.

 

Originale pubblicato il 26 novembre 2011

Traduzione a cura di Daniele Basciu


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