Il Commento

Mattarella, noi non l’abbiamo bevuta

Mattarella, noi non l'abbiamo bevuta

Cambia l’attore ma non il copione. Mattarella, come Napolitano, tenta di spiazzare gli italiani.

Un Presidente della Repubblica al suo primo discorso di fine anno si ascolta con attenzione e curiosità. Si nutre, infatti, la speranza che possano arrivare segnali nuovi e confortanti in favore di quei valori custoditi nella nostra Costituzione di cui lo stesso Presidente dovrebbe essere il garante. Anche ieri, purtroppo, nulla di tutto ciò è accaduto. Mattarella, pur con fare elegante ed accomodante, ha addirittura ammonito gli italiani, fortunatamente non tutti, rei di non pagare le tasse e di non fare la raccolta differenziata. I problemi dell’Italia, dalla dilagante disoccupazione giovanile all’inquinamento delle città, sono, insomma, determinati dagli italiani stessi e dai loro atavici cattivi costumi.

L’attenzione, per l’ennesima volta, è stata spostata su argomenti diversi dalle reali cause che continuano a generare il gravissimo disagio socioeconomico in atto nella nostra Nazione. Il tentativo di voler spiazzare gli italiani prosegue senza soluzione di continuità. È cambiato l’attore, non è più Napolitano, ma il copione è rimasto lo stesso. Nessun accenno alle inadempienze dello Stato che, violando la Costituzione, non garantisce il diritto al lavoro ed alcuni altri diritti fondamentali. Tutte le responsabilità vengono ribaltate sui cittadini, sicché, mistificando la realtà, le vittime diventano carnefici.

Non ci aspettavamo di certo un attacco diretto all’Europa turboliberista, bancocratica e mercantilista, sostenuta dall’attuale Governo, visto che è stato Renzi a proporre Mattarella come Capo dello Stato ma, in sincerità, confidavamo in un discorso almeno un po’ più intellettualmente onesto. Una velata critica è stata mossa all’Europa solo in riferimento alle tematiche del terrorismo internazionale e dei flussi migratori che, come sappiamo, rappresentano sul piano degli argomenti l’evoluzione di certe tecniche di distrazione di massa. Con grande delusione e profondo rammarico rileviamo che gli italiani continuano ad essere fuorviati dal nuovo Capo dello Stato come dal precedente.

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