Approfondimento

Il taglio delle indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è crudele e stupido – Prima Parte

In Australia quando ero uno studente appena laureato e c’erano circa 10 disoccupati per ogni posto di lavoro disponibile, un docente presso la mia università era solito fare dei panegirici sulla pigrizia dei disoccupati e su cosa avrebbero dovuto fare per uscire dalla lista di quelli che vivono con il sussidio di disoccupazione. Disse senza mezzi termini

Se davvero vogliono lavorare possono andare nelle discariche comunali costruire un carrello con gli scarti di legno e alcune vecchie ruote da carrozzina e poi seguire ogni mattina il lattaio nei suoi giri per raccogliere lo sterco del suo cavallo e iniziare un’attività con la raccolta di fertilizzante per giardini.

Voleva eliminare l’indennità di disoccupazione perché

queste persone non fossero dei barboni.

Ricordo chiaramente quella lezione. Quella era la sua cura per la pigrizia dei disoccupati. Allora sollevai la mia mano e dissi:

Vedo due problemi. In primo luogo, il consiglio comunale in genere non permette alle persone di frugare nelle discariche. In secondo luogo, cosa più importante, i lattai hanno i camion. I lattai con cavallo e carretto sono spariti alcuni decenni fa.

Tutti risero e i miei rapporti con quel professore diventarono un poco più acidi ma siccome la base di acidità era già grande, l’aumento percentuale di acidità fu minimo.

Lo stesso tipo di idiozia oggi sta guidando la politica degli Stati Uniti e del suo Congresso per cui più di un milione di americani disoccupati (circa il 12 per cento del totale dei disoccupati ufficiali) perderanno il sussidio di disoccupazione il prossimo Sabato, perché i politici americani hanno sentenziato, nonostante tutte le prove contrarie disponibili, che queste persone sono pigre e che il sussidio di disoccupazione è un ostacolo tra loro e i posti di lavoro.

Ci sono due aspetti da evidenziare di questa idiozia. In primo luogo, vi è una convinzione religiosa tra economisti mainstream che la disoccupazione sia in gran parte uno stato volontario e la scelta di diventare disoccupati sia influenzata (distorta) dalla disponibilità di un sussidio di disoccupazione. Toglierlo comporterebbe sicuramente una maggiore attività di ricerca di lavoro e quindi i disoccupati troverebbero lavoro più in fretta.

In secondo luogo, gli economisti mainstream sostengono che i sussidi gravano su una spesa pubblica già insostenibile e quindi meglio eliminarli. Ma oggi non voglio discutere di queste sciocchezze. É chiaro a tutti che il governo federale degli Stati Uniti può sempre permettersi di pagare i sussidi.

L’unica cosa che non può garantire è che il valore nominale dei sussidi garantisca un determinato livello reale di vita, dato che il governo non può essere sicuro che ci saranno abbastanza beni e servizi reali in qualsiasi momento della vita dei disoccupati. Ma il pagamento nominale non è affatto un problema.

Il primo taglio delle indennità di disoccupazione avrà un impatto su quelli che ricevono i sussidi da cinque anni (vale a dire circa 1,3 milioni di disoccupati cosiddetti di lunga durata).

In poco tempo, centinaia di migliaia di disoccupati entreranno nella schiera dei longevi “puniti” e perderanno di conseguenza il loro beneficio.

L’importo complessivo tagliato dalla spesa federale – non ci crederete – sarà di $ 1166 al mese, per un totale di circa 26 miliardi di dollari all’anno. Un misero sussidio.

Mentre lo staff di Obama potrebbe sostenere che è contro questi tagli, resta il fatto che ha accettato l’accordo con il diavolo ovvero i maniacali e stupidi repubblicani ed i cosiddetti “cani blu” provenienti dai propri ranghi.

Gli impatti saranno facilmente prevedibile:

  1. La spesa totale negli Stati Uniti (a parità di altre condizioni) diminuirà e questo metterà a rischio l’ulteriormente crescita dell’occupazione.
  2. Alcuni disoccupati che hanno competenze più elevate potranno competere per dei posti di lavoro che richiedono un minore livello di competenze rispetto alle loro e quindi negare l’accesso a quelle persone che normalmente potrebbero aspirare a quei posti. Questo si chiama “bumping down” e avviene quando vi è una forte riduzione sul numero totale di posti di lavoro nell’economia. È una situazione altamente inefficiente e significa ridurre drasticamente per chi ha basse competenze la possibilità di trovare un lavoro.
  3. Per beneficiare del sussidio di disoccupazione attualmente è necessario la ricerca attiva di un posto di lavoro. Togliere le persone da questa condizione rendendo inutile la loro ricerca di lavoro significa che decine di migliaia usciranno dalle liste dei disoccupati per entrare tra gli inattivi. Tutto questo avrà l’effetto di ridurre il tasso ufficiale di disoccupazione, e se questo effetto sarà consistente, i conservatori si rallegreranno e ci diranno che avevano ragione.

Abbiamo già visto alcune risultati di queste azioni. Lo stato della North Carolina ha eliminato i benefici nel mese di luglio 2013 e il tasso di disoccupazione è sceso dal 8,9 per cento al 7,4 per cento in novembre. I disoccupati si sono ridotti di 74.617 unità nel corso dello stesso periodo.

Nello stesso periodo, la forza lavoro si è ridotto da 4.696.880 a 4.658.113 persone, con un calo di 38.767, l’occupazione è passato da 4.278.652 a 4.314.502, e la disoccupazione ufficiale è sceso da 418.228 nel luglio 2013 a 343.611 persone nel mese di novembre.

Quindi oltre il 50 per cento del calo della disoccupazione è avvenuto perché i lavoratori hanno rinunciato a cercare lavoro in un mercato del lavoro stagnante.

Ma questo è giusto? Assolutamente NO!

Dal gennaio 2003 (compresa la recessione), la forza lavoro in North Carolina è cresciuta ad un tasso medio del 1,1 per cento annuo e la crescita dell’occupazione in media è cresciuta dello 0,80 per cento annuo.

Se si considera il periodo gennaio 2003 al dicembre 2006, i rispettivi tassi di crescita sono stati 1,7 per cento e del 2,3 per cento.

Dall’eliminazione dei sussidi di disoccupazione (luglio 2013) la forza lavoro si è ridotta ad un tasso annuo del 1,4 per cento mentre l’occupazione è cresciuta appena di un 0,09 per cento (vale a dire niente).

Con un calcolo approssimato, sulla base dello storico, se la forza lavoro fosse cresciuta come nella fase di pre-crisi il valore del tasso di disoccupazione sarebbe stato dell’ 8,65 per cento nel mese di novembre 2013 anziché del 7,4 per cento. In altre parole, sarebbe scesa dal 8,9 per cento al 8,7 per cento (circa 9.266 persone).

Quindi, il calo della disoccupazione in North Carolina potrebbe sembrare determinato dall’eliminazione dei sussidi di disoccupazione, ma il problema di un insufficiente aumento di posti di lavoro non è scomparso, è stato in realtà trasformato, così da non conteggiare tra la forza lavoro ufficiale quelli che si sono scoraggiati nella ricerca di un posto.

È molto probabile che alcuni dei disoccupati che hanno trovato lavoro abbiano accettato lavori meno qualificati rispetto alle loro competenze.

 

Originale pubblicato il 30 dicembre 2013

Traduzione a cura di Stefano Sanna


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