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Grecia, cronaca di vita coloniale

Grecia, cronaca di vita coloniale

Diego Jacopetti, tra i fondatori di Rete MMT, da un anno e mezzo vive in Grecia insieme alla moglie. Gli abbiamo chiesto di darci informazioni dirette sulle proteste in Grecia a seguito delle misure adottate dal Governo di Tsipras.

(la Redazione)


In tanti qui in Grecia hanno vissuto come un tradimento le misure adottare dal governo Tsipras, convinti che lo spirito del referendum fosse ancora presente nel governo. Chi lo scorso settembre lo ha votato ancora una volta, aveva in realtà in mente il suo atteggiamento determinato della primavera precedente. Ma così non è stato.

È una sensazione di delusione e di amarezza quella che si respira per il voltafaccia generale tenuto da Tsipras e il suo nuovo governo riciclato. Quella di Neo Demokratia è una finta opposizione, dato che di fatto lo appoggia. Gli agricoltori sono un esempio di elettorato deluso. In poche parole stanno emergendo tutte le contraddizioni del governo, tenute finora nascoste, in tema di tasse.

Si aggiunge anche il dramma dei migranti. L’Europa ha imposto la creazione di diversi hotspot che la gente non vuole. Nell’isola di Koos, ad esempio, hanno aggredito il Ministro della Difesa perché gli hotspot stanno rovinando anche il turismo delle isole. Stiamo parlando di grandi centri di identificazione e raccolta dei migranti, che ovviamente devono esistere solo in Grecia e in Italia. Solo in cambio della permanenza degli hotspot la Grecia potrà avere i soliti aiuti…

Non stanno protestando solo gli agricoltori, ma anche i professionisti, avvocati in testa. Un avvocato o un agricoltore, ad esempio, si vede aumentare l’Irpef dal 13 al 26%, con in aggiunta un altro problema: il pagamento a parte della quota fissa dell’assicurazione medica, che non è compresa nell’imposta (per i professionisti, l’assicurazione parte da un minimo di 3 mila euro l’anno a salire).

Vi è poi un aumento generale e graduale delle bollette.

Io vivo in provincia, dove la situazione è più tollerabile, sempre se hai una casa e sempre se ti accontenti. Ma è chiaro che l’economia non sta circolando. Dove abito, a Kalamata, due volte alla settimana approda la nave da crociera e i turisti, nei loro giri organizzati, non lasciano nulla nei negozi. La sensazione, ormai, è di sentirsi una colonia.


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