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No alla schiavitù della valuta

Il supporto occidentale consentirà maggiori prestiti da parte del Fmi e dell’Europa per sostenere la valuta ucraina cosicché gli oligarchi ucraini possano spostare il proprio denaro in sicurezza verso banche britanniche e statunitensi

ha dichiarato l’economista ed autore Michael Hudson al Truthseeker di RT.

RT: Potresti riassumere per noi le fasi collaudate che, a partire dai prestiti del Fmi, faranno sì che i migliori asset ucraini finiranno nelle mani dei privati occidentali – il ruolo di “spacca-ginocchia” del Fmi, come l’hai memorabilmente descritto?

Michael Hudson: Il principio base da tenere a mente è che la finanza oggi è una guerra che si avvale di mezzi non militari.

L’obiettivo di far sì che un Paese si indebiti è quello di ottenere il suo surplus economico, per ottenerne – infine – le proprietà.

Soprattutto quella in grado di produrre beni da esportazione e generare scambio con l’estero. Nel caso dell’Ucraina, ciò significa principalmente ottenere le compagnie orientali manifatturiere e minerarie, che sono attualmente nelle mani degli oligarchi. Per gli investitori esteri, il problema è come trasferire questi asset ed i loro profitti in mani straniere – in un’economia i cui pagamenti internazionali sono in deficit cronico come risultato del fallimento della ristrutturazione post-1991. Qui è dove il Fmi entra in gioco.

Il Fmi non è stato istituito per finanziare i deficit di Governo domestici. I suoi prestiti sono destinati a pagare i creditori esteri, principalmente per sostenere il tasso di cambio di un Paese. Solitamente l’effetto è quello di sussidiare le fughe di capitali dal Paese – ad un tasso di cambio elevato – piuttosto che far ottenere meno dollari o euro a depositanti e creditori. Nel caso dell’Ucraina, i creditori esteri includerebbero Gazprom, che in parte è già stata pagata. Il Fmi trasferisce un credito al suo “conto ucraino”, e quindi paga i creditori esteri. Il denaro non arriva mai realmente all’Ucraina o ad altri debitori del Fmi. È accreditato sui conti di stranieri, inclusi governi esteri creditori, come nel caso dei prestiti del Fmi alla Grecia. Questi prestiti arrivano a “condizioni” che impongono l’austerità. Questa a sua volta fa sì che l’economia si indebiti ancora di più – forzando il Governo a imporre ulteriori vincoli di bilancio, perfino a ridurre ulteriormente già limitati deficit di bilancio e a svendere asset pubblici.

RT: L’Ucraina può attendersi il cosiddetto “effetto-Fmi” in base al quale una persona su cinque della popolazione impoverita emigra per cercare lavoro all’estero, e quali conseguenze potrebbe avere questo sulla perdita delle menti migliori di un Paese?

MH: L’Ucraina già riceve rimesse da emigranti per circa il 4% del suo Pil (circa 10 miliardi di dollari l’anno). La maggior parte di questo denaro proviene dalla Russia, il resto dall’Europa occidentale. L’effetto dei piani di austerità del Fmi è di spingere più Ucraini ad emigrare in cerca di lavoro. Essi rimanderanno parte dei propri guadagni alle proprie famiglie, rafforzando la valuta ucraina rispetto al rublo e all’euro.

RT: In che modo gli strumenti del Fmi sono in realtà “armi di distruzione di massa” come tu li hai descritti?

MH: Bassi livelli di deficit di bilancio provocano austerità e disoccupazione ancora più profonde. Il risultato è una spirale economica discendente. Minori redditi significano minori entrate fiscali. Quindi ai Governi viene detto di pareggiare i propri bilanci svendendo asset pubblici – principalmente monopoli naturali i cui acquirenti possono applicare aumenti di prezzo eccessivi per ottenere rendite economiche. L’effetto è quello di trasformare l’economia in una redditizia “economia da pedaggio”. Le strade pubbliche – fino ad un certo momento gratuite – vengono trasformate in strade a pedaggio, e trasporti, acqua, e sistemi fognari vengono anch’essi privatizzati. Questo fa aumentare il costo della vita, e pertanto il costo del lavoro – mentre i livelli salariali generali sono schiacciati dall’austerità finanziaria che riduce i mercati ed aumenta la disoccupazione.

RT: Forse anche il Fmi è un’arma di distruzione di massa in un senso più letterale. L’organizzazione ha pubblicamente intimidito e ricattato l’Ucraina che “riprogetterà” i propri pacchetti di aiuti a meno che Kiev non dichiari guerra agli ucraini nell’est del Paese e fermi le loro proteste. Questo non la rende ora letteralmente una complice criminale o istigatrice di guerra ed omicidio?

MH: La “la condizione d’esistenza” imposta al Fmi è che esso “pacifichi” l’Est. La pacificazione può avvenire violentemente nell’attuale retorica orwelliana. Il solo modo in cui una reale pace politica ed economica può essere ottenuta è attraverso una blanda federalizzazione dell’Ucraina, per rendere ogni regione indipendente dai cleptocrati di Kiev, che sono nominati principalmente dall’Occidente.

Come per le accuse di criminalità, queste dipendono sempre da chi è l’accusatore, e qual è la corte! Nessun Paese ha ancora accusato il Fmi. Tutto ciò che gli elettori possono fare è rifiutare i Governi che si sottomettono alle condizioni del Fmi. Molti elettori che possono “voteranno con i piedi” e semplicemente abbandoneranno l’economia che affonda. Quindi la difesa del Fmi è che Ucraina ed altri clienti si stanno volontariamente suicidando piuttosto che essere assassinati. L’austerità è in ultima analisi una politica – nessuno sta tenendo loro una pistola puntata alla testa, eccetto quando i leader politici vengono assassinati come in Cile nel 1974 sotto il regime di Pinochet supportato dal Governo USA. In questo senso, l’Ucraina oggi è una replica del Cile di quattro decadi fa.

RT: Tutti conosciamo gli effetti dell’austerità sulla Grecia ed altrove; sondaggi mostrano che la maggior parte degli Ucraini non la vogliono; anche lo stesso Fmi ora ammette che l’austerità non funziona. Perché i leader dell’Ucraina permetteranno che essa sia attuata, è stato loro garantito un lavoro facile facile in Occidente quando hanno votato o che altro?

MH: I leader ucraini sono principalmente cleptocrati. Il loro scopo non è di aiutare il Paese, ma quello di consolidare il proprio potere. George Soros ha scritto che il modo migliore per fare ciò è di trovare partner occidentali. Ciò procurerà supporto statunitense ed europeo ai cleptocrati che avranno sotto il loro controllo l’economia. Il supporto occidentale fornirà più prestiti da parte del Fmi e dell’Europa per supportare la valuta cosicché gli oligarchi ucraini possano muovere il proprio denaro ad Occidente in maniera sicura, verso banche britanniche e statunitensi.

RT: Pensi che l’Unione Europea non sia abbastanza stupida da rendere l’Ucraina un membro a pieno titolo, così sotto l’accordo unilaterale di associazione, gli Stati membri semplicemente strapperanno al Paese i suoi asset migliori, ed useranno i suoi lavoratori come forza lavoro prossima alla schiavitù, con il salario minimo ucraino di 91 centesimi di dollaro USA all’ora?

MH: è difficile che L’Unione Europea possa realmente far diventare l’Ucraina un membro. Una ragione è che una politica chiave sottostante la creazione da parte di Francia e Germania dell’originale Mercato Comune nel 1957 è stata la Politica Agricola Comune (PAC). L’Ucraina ha ricche terre occidentali, e quella parte del Paese è ancora ampiamente rurale. Gli investitori esteri vorrebbero acquistarle e “ri-feudalizzarle”, creando ampie imprese agricole. Ma è improbabile che l’UE fornisca i sussidi che finanzino la meccanizzazione e l’investimento in beni capitali nell’agricoltura dell’Europa occidentale.

L’UE non necessita di integrarsi formalmente con l’Ucraina per beneficiare della sua forza lavoro a basso costo. Per demolire l’economia in stile greco, irlandese, o lettone è sufficiente a spingere i suoi lavoratori verso Ovest. E tradizionalmente coloro che si spostano di più sono i giovani ventenni meglio istruiti, capaci di parlare lingue straniere e con conoscenze richieste in Occidente.

RT: Hai evidenziato che l’Ucraina “deve aver chiesto in primis agli Stati Uniti” prima di far saltare quel gasdotto. Pensi che la NATO supporterà qualunque cosa perfino il terrorismo per far sì che il gas russo sembri meno affidabile, specialmente mentre i giganti statunitensi del fracking [tecnica di fratturazione idraulica del sottosuolo per poter estrarre idrocarburi da giacimenti; fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Fratturazione_idraulica, NdT] stanno attualmente conducendo una grande campagna di pubbliche relazioni in Europa?

MH: Gli Stati Uniti hanno fatto pressione sull’Europa affinché rendesse la sua economia molto più ad alto costo e facesse affidamento sulle esportazioni statunitensi di gas principalmente per privare la Russia di scambio estero. Il fondamento logico della NATO è essenzialmente quello che il Primo Ministro Arseniy Yatsenyuk ha twittato lunedì 16 Giugno [2014, NdT]: l’Ucraina

non continuerà a sovvenzionare Gazprom [con qualcosa come] 5 miliardi di dollari USA l’anno, di modo che la Russia si possa armare contro di noi [con questo denaro].

La posizione degli Stati Uniti oggi è quella che era nel 1991: senza manifattura, la Russia non può essere un serio potere militare per difendersi. E senza acquistare tecnologia estera e senza ampi sussidi statali – come quelli che Stati Uniti e Governi europei forniscono alle proprie economie – la Russia non può creare un’economia manifatturiera. Così la NATO sta cercando di evitare che la Russia guadagni abbastanza denaro da modernizzare la propria economia, sulla base del principio che qualunque potere industriale sia potenzialmente anche militare, e che qualunque potere militare possa potenzialmente essere usato per ottenere indipendenza politica dalla sfera statunitense.

RT: Qualcos’altro che vorresti aggiungere?

MH: Ciò che è in questione è se le economie di tutto il mondo consentiranno al leveraging finanziario di smantellare il potere dei Governi eletti, e perciò della democrazia. I Governi sono sovrani. In realtà, nessun Governo ha bisogno di pagare debiti esteri o sottomettersi a politiche che negano le tre definizioni di uno Stato: creare la sua moneta, imporre tasse, e dichiarare guerra.

In questione è chi dovrebbe dominare il mondo: l’1% che si sta affermando come un’oligarchia finanziaria, o i Governi eletti. Gli obiettivi da loro perseguiti sono antitetici: standard di vita in miglioramento ed indipendenza nazionale, o un sistema economico basato sul concetto di rendita, austerità e dipendenza internazionale.

 

Originale pubblicato il 10 luglio 2014

Traduzione a cura di Andrea Sorrentino, Supervisione di Maria Consiglia Di Fonzo


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